Mercoledì 24 Aprile 2024

Studenti in piazza contro gli stage Guerriglia e assalti a Torino

Raid contro Confindustria, i manifestanti con mazze e bastoni si sono scontrati con la polizia: sette feriti

Migration

di Elena G. Polidori

"Non si può morire di scuola". Si fa caldo il fronte studentesco, con le proteste che ieri hanno infiammato le piazze italiane, più di 40 quelle coinvolte nelle manifestazioni scatenate dalla morte di due ragazzi impegnati in progetti di alternanza scuola-lavoro e stage formativi. "L’alternanza è sfruttamento", lo slogan più diffuso nei cortei, che hanno chiesto in coro le dimissioni del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e di quello dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Che però ha reagito: "La scuola – ha messo in chiaro – non vuole essere al servizio di nessuno se non del Paese". Perché l’altro bersaglio, oltre al governo, ieri è stato il mondo dell’impresa, Confindustria, i cui simboli sono stati bruciati pubblicamente.

A Torino lo scontro più violento con le forze dell’ordine: un gruppo di manifestanti armato di pietre e bastoni ha dato l’assalto alla sede dell’Unione industriali; sette i feriti tra il personale in divisa, una ventina di giovani sono stati individuati e denunciati per violenza e lesioni. Anche a Roma qualche momento di tensione, con uova e oggetti scagliati contro le forze dell’ordine, mentre a Milano sono stati accesi dei fumogeni a Piazza Affari, con gesti irriverenti all’indirizzo della sede della Borsa.

La protesta degli studenti ha preso piede dopo la recente morte di due giovanissimi proprio durante uno stage ‘scolastico’: prima Lorenzo Parelli, 18 anni, in un’azienda di Udine; poi, solo pochi giorni fa, Giuseppe Lenoci, appena sedicenne, vittima di un incidente stradale mentre viaggiava nel furgone di una ditta. I suoi familiari erano in piazza, a Fermo, assieme a universitari e sindacati. Ed è dietro allo striscione "Con Lorenzo e Giuseppe nel cuore" che è partita la manifestazione di Bari. Nel segno dei due ragazzi anche i cortei di Salerno, Firenze, Livorno e Palermo. A Napoli alcuni studenti hanno dipinto le mani con vernice rosso sangue, qualche momento di tensione a Bologna tra i poliziotti e studenti, ma soprattutto a Torino un gruppo si è rapidamente staccato dal corteo e ha forzato il cancello dell’Unione Industriali lanciando vernice contro i poliziotti che si sono opposti con i manganelli.