Sabato 20 Aprile 2024

Studenti bendati se interrogati? Capisco il prof

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Concita

Borrelli

La prof ha chiesto all’allieva di bendarsi. L’allieva ha obbedito. È una brava: ha preso nove. E quel gesto della professoressa era solo per dimostrare che chi studia non ha bisogno di sbirciare come qualcuno di loro aveva fatto. In sintesi questo ha dichiarato il preside di un liceo di Scafati, in provincia di Salerno, in difesa del mostro cattivo, perché l’immagine della ragazza bendata in un attimo ha fatto il giro del web diventando un film dell’horror. E sì che il corpo e ogni sua parte sono nel solo nostro diritto.

La scuola può chiedere a una ragazza di non indossare la minigonna o abbottonarsi un po’ di più la camicetta. Ma chiedere di bendarsi è da regime comunista. In Cina lo fanno. A Scafati no! Eppure, cari scandalizzati avete riflettuto solo un secondo sulla didattica a distanza nella quale siamo dovuti ricadere? Bando alle ipocrisie: una gran pacchia per tanti ragazzi che stavano già per rimpiangerla. E chi invece nella scuola ci crede? E, online, fa i salti mortali perché i ragazzi non perdano interesse e concentrazione e studino? E sin dove è possibile, a distanza, una valutazione corretta del lavoro dei ragazzi?

La stanza è il mondo magico di voi furbetti! Appunti, libri aperti sul tavolo, sorelle o genitori che ti suggeriscono la risposta.

Non sarebbe spiritosa una mascherina, ne abbiamo scorte, da mettere sugli occhi e dimostrare, a testa alta, che avete studiato? L’unico vero schiaffo a tutto il male che dalla natura matrigna ci è arrivato!