Venerdì 19 Aprile 2024

Studente sparito, trovato il corpo carbonizzato

È del 23enne siciliano il cadavere recuperato domenica. Ai genitori aveva detto che stava per laurearsi, era uscito senza cellulare e occhiali

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di Antonia Casini

I due misteri pisani sono uno solo – immenso e tragico – come già aveva ipotizzato qualcuno. Il corpo trovato carbonizzato domenica in una frazione di San Giuliano Terme, nel Pisano, è quello dello studente 23enne Francesco Pantaleo di Marsala scomparso sabato dalla sua casanella città toscana. La certezza è arrivata dal confronto sul Dna prelevato dai resti bruciati, trovati da una studentessa durante una passeggiata, e quelli degli indumenti del giovane universitario e della sua famiglia. Determinanti, anche in questo caso, come in altri, le analisi del laboratorio di Genetica Forense 2 (Medicina legale di Pisa) diretto dalla dottoressa Isabella Spinetti. "Mio figlio Francesco non è più con noi adesso, è un angelo", scrive su Facebook il padre Tonino che in questi giorni ha lanciato appelli con la moglie Franca e ha cercato di persona il figlio ovunque. I parenti sapevano che aveva dato nei giorni scorsi l’ultimo esame e che "il 27 luglio sarebbe cominciato l’appello di laurea (in Ingegneria Informatica, ndr), ma quella data non risulta", ci aveva spiegato il babbo.

Restano ancora tantissime domande: ora l’ipotesi di reato è tecnicamente istigazione al suicidio. Ma qual è la causa della morte? Si indaga ancora non escludendo alcuna strada, anche se sul corpo non sono stati trovati segni di violenza precedenti al fuoco: sarà l’autopsia, la prossima settimana, a dare risposte. È stato un gesto volontario oppure no?Non sono state rinvenute le scarpe del giovane: sono bruciate, oppure sono state tolte? Qual è il combustibile utilizzato? E poi perché proprio quel posto? Il cadavere è stato rinvenuto sul ciglio di un fossato in un campo al confine tra due paesi di provincia. Inizialmente era stato detto che quel corpo apparteneva a un 40-50enne di colore. Le indagini dei carabinieri sono andate avanti per omicidio pur non escludendo altro. Sulla scomparsa del 23enne, invece, è stata la squadra mobile a procedere. Saranno adesso gli agenti specializzati a cercare di ricomporre tutti i pezzi.

Le ultime tracce di Francesco portano al binario 3 della Stazione secondaria di San Rossore (Pisa), non lontano dall’abitazione condivisa con altri ragazzi. I cani lo avevano fiutato fino a quel punto, poi più nulla. Doveva incontrare qualcuno? L’ultimo accesso al suo pc, dal quale poi avrebbe cancellato dei dati, risale a sabato mattina. A venerdì, invece, l’ultima telefonata con la madre "Vado a fare una corsa". Nell’alloggio aveva lasciato il bancomat, gli occhiali (era miope) e il cellulare. Con sé aveva portato uno zainetto e dei soldi in contante. Due gli ultimi prelievi, in tutto di 80 euro. Ma sembra che avesse anche altro denaro, non molto.

Da giorni volontari e forze dell’ordine lo cercavano ovunque, in mare e nel fiume, anche coi droni. I coetanei con cui viveva lo descrivono come riservato: "Già nel periodo pre-Covid lo vedevamo uscire poco e dal primo lockdown in poi è uscito sempre meno, se non per fare la spesa, di rado si incontrava con i colleghi dell’ateneo". Aveva la passione "per i giochi online" di combattimento. "Non era una cosa strana non vederlo per qualche giorno – chiosano –. Percepivamo la sua presenza in modo indiretto: sentivamo che giocava al pc o vedevamo la luce accesa nella sua stanza". Ora c’è solo silenzio.