Piacenza, 14 febbraio 2018 - Nuovo caso di violenza contro gli insegnanti. Questa volta a finire in ospedale con sette giorni di prognosi è stata una professoressa di una scuola della provincia di Piacenza, colpita ripetutamente ad un braccio da uno studente di prima media. Il ragazzino è stato sospeso con obbligo di frequenza e la scuola ha presentato una denuncia per infortunio sul lavoro e una segnalazione ai servizi sociali, secondo quanto scrive il quotidiano 'Libertà' che riporta la notizia.
L'episodio risale a qualche tempo fa, ma non è un caso isolato. "L'episodio, avvenuto il 30 gennaio scorso, è stata la punta dell'iceberg di una situazione già molto difficile - ha spiegato la preside dell'istituto -. Il ragazzino, che frequenta la prima media, si era già reso protagonista di altre intemperanze, ad esempio aveva costruito un rudimentale aggeggio con il quale dava la scossa ai suoi compagni e aveva fatto esplodere dei petardi nel doposcuola pomeridiano". "Abbiamo subito avviato una serie di azioni segnalando l'accaduto ai Servizi sociali del comune di residenza del ragazzo - spiega la dirigente scolastica - che mi risulta abbiano mandato un assistente sociale a casa. Poi siamo intervenuti con tutte le azioni di sostegno possibili sulla classe - ha aggiunto - perché in questi casi c'è anche il rischio che un soggetto di questo tipo possa diventare un leader negativo per tutti i compagni".
E in un'altra scuola media della provincia piacentina, infatti, un'altra insegnante è finita nel mirino di un gruppo di allievi bulli: tra le angherie a cui è stata sottoposta, c'è anche il lancio di chewing-gum (masticate) tra i capelli. Un'altra vicenda che fa insorgere il sindacato Gilda. "I genitori rispondano delle azioni dei figli", commenta Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma. "È grave il fatto che uno studente aggredisca il proprio insegnante che in quanto tale rappresenta anche l'autorità statale - sottolinea il sindacato Gilda - trattandosi di un soggetto minore dei 14 anni egli non è perseguibile penalmente ma certamente i genitori (o chi per essi) rispondono verso terzi dei danni prodotti dai loro figli".
La Gilda "inviterà formalmente l'Ufficio scolastico regionale dell'Emilia-Romagna e l'Avvocatura dello Stato di Bologna ad agire nelle competenti sedi giudiziarie, solitamente lo fanno solo quando si tratta di 'andare contro gli insegnanti' mai quando c'è da agire per tutelarli".