La Nuova Zelanda ha approvato una legge che bandisce il ’burocratese’ dai documenti della sua amministrazione. Lo riferisce il Guardian. Il ’Plain Language Act’ obbliga i funzionari a usare un linguaggio piano, facilmente comprensibile, nel comunicateo col pubblico. Il governo ritiene che questa sia la strada per adottare uno stile di comunicazione più inclusivo e democratico soprattutto per le persone che hanno l’inglese come seconda lingua, per quelle con scarsa scolarizzazione e persone con disabilità.
"Le persone che vivono in Nuova Zelanda hanno il diritto di comprendere cosa il governo chiede loro di fare e quali siano i loro diritti, cosa spetta loro dal governo", ha commentato la parlamentare Rachel Boyack, che ha presentato la proposta di legge. L’opposizione ha detto no alla legge e ha promesso di abrogarla se vincerà le elezioni. A favore hanno votato, oltre al Labour di maggioranza, i verdi e i partiti Maori.
Nella foto: la premier Jacinda Ardern