Giovedì 18 Aprile 2024

Stretta di Natale, Italia rossa per dieci giorni Ma sarà possibile ricevere parenti e amici

La deroga permette a due non conviventi, accompagnati anche da figli minori di 14 anni, di recarsi in una casa della stessa regione. Chiese aperte fino alle 22. Nei quattro giorni arancioni, è permesso uscire dai piccoli Comuni. Il premier Conte: "Scelta sofferta"

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di Elena G. Polidori

È "un sacrificio che va fatto per salvare vite", dice il ministro Franceschini. Ma ancora meglio lo chiarisce il premier Conte, poco dopo il cdm di ieri sera che ha dato il via libera al decreto Natale. L’indice di trasmissione del virus è di nuovo salito – ha ammonito il ministro della Salute Roberto Speranza – ed è perciò necessario, per arginare la risalita dei contagi, disporre la zona rossa". "Tra i nostri esperti – ha commentato il premier Conte a tarda sera – c’è forte preoccupazione che nel periodo natalizio la curva dei contagi possa subire un’impennata", come recita "un verbale del Cts fatto pervenire al governo". "Le misure adottate dal governo per fronteggiare la seconda ondata", con "il metodo a zone – ha proseguito – hanno funzionato, riportando sotto controllo la curva di contagio. Questo metodo ha evitato un lockdown generalizzato che avrebbe danneggiato il tessuto economico e sociale del Paese; non siamo in ritardo, non abbiamo pero tempo. Abbiamo davanti la fine di questo incubo, ci avviamo pur con misure restrittive al Vaccine day del 27 dicembre in Italia e un primo gruppo di Paesi europei".

La discussione, al tavolo di Palazzo Chigi, è stata lunga e tesa. All’insofferenza dell’opposizione si è aggiunta quella della maggioranza, con il leader del Pd, Nicola Zingaretti, che ha fatto la voce grossa, annunciando, nel caso in cui il premier non avesse scelto la linea dura, che il Lazio sarebbe andato per conto suo. Ultimatum che hanno dato vita a un summit lungo 4 ore, durante il quale Teresa Bellanova ha preteso ristori al 100%. Per le categorie colpite (in particolare ristoranti e pasticcerie), il Cdm ha quindi stanziato tra i 540 e i 645 milioni, destinati – appunto – a bar e ristoranti costretti a chiudere, con 400 di questi che arriveranno nel 2021.

Alla fine, insomma, hanno vinto i rigoristi, stavolta coadiuvati da alcuni governatori a favore della stretta e con un un’unica voce fuori dal coro, quella del ligure Giovanni Toti. "Il governo deve tener conto di tutti i numeri della pandemia. Le chiusure natalizie potrebbero costare in Liguria 200 milioni". Ma anche lui, alla fine, si è adeguato al Natale in rosso. Senza cenoni e senza festa.

Quindi, ecco le regole, contenute in un decreto composto da tre articoli soltanto, mezza pagina di divieti e raccomandazioni che daranno forma a un Natale unico. E – si spera – irripetibile.

Per quanto riguarda le regole generali, nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre e il 6 gennaio l’Italia intera sarà "zona rossa". Il 28,29,30 dicembre e il 4 gennaio sarà invece "zona arancione", "ma sono altresì consentiti", si legge nel decreto, "gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5 mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi comuni".

È vietato comunque recarsi nel capoluogo di provincia. Altra deroga: nei giorni di zona rossa, in tutta Italia sarà consentito comunque uscire di casa per andare in visita nelle abitazioni di parenti e amici, pur se rispettando regole precise. E cioè: le persone che si spostano non possono essere più di due, a meno che non portino con loro figli minori di 14 anni o persone disabili o non autosufficienti conviventi; lo "spostamento verso le abitazioni private è consentito una volta sola al giorno in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22", quindi è obbligatorio rispettare il coprifuoco: si può andare "verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione". Previste sanzioni dai 400 ai mille euro per chi sgarra.

Le chiese resteranno aperte fino alle 22. "Noi – ha ribadito il premier – non entriamo nelle case degli italiani, il divieto è stato concepito come limite alla circolazione".

Prima di chiudere tutto, l’Italia sarà però tutta gialla, almeno per un giorno: oggi scadono le ultime ordinanze di Speranza che tenevano Campania, Toscana, Valle d’Aosta e provincia di Bolzano in zona arancione e, dunque, da domani anche in quei territori varranno le regole attualmente in vigore nel resto del Paese.