Giovedì 18 Aprile 2024

Stretta di Londra sul Covid: tampone per salire in aereo

Johnson reintroduce il test negativo (anche col Green pass), compagnie di volo in rivolta. Gli albergatori italiani: rischio flop per l’Immacolata

È allarme viaggi e turismo dopo la decisione del Regno Unito di reintrodurre il test (tampone) anti Covid negativo anche in presenza di Green pass. E questo proprio mentre in Italia si alza il grido degli albergatori che hanno riposto aspettative per il Ponte dell’8 dicembre, legato alla festa dell’Immacolata, ma sono state in parte disattese, soprattutto nelle città d’arte. L’occupazione delle camere è arrivata al 50%, in alcuni casi al 60% ma ben al di sotto non solo dei livelli pre Covid, ma anche rispetto al ponte del 1 novembre. "Nelle città d’arte da Firenze a Roma, da Venezia a Milano, l’occupazione delle camere è tra il 50 e il 60%, davvero un po’ bassa e solo per uno o due giorni", ha sostenuto la presidente dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Maria Carmela Colaiacovo.

Insomma, il Covid continua a terremotare il settore del turismo nazionale e internazionale, con le compagnie aeree sul piede di guerra dopo le rinnovate restrizioni inglesi, definite "un duro colpo" per il settore. Come si diceva, da martedì prossimo – 7 dicembre – tutti i viaggiatori diretti nel Regno Unito dovranno mostrare alla partenza un test anti Covid negativo. Il tampone, ha spiegato l’esecutivo britannico dovrà essere effettuato fino a un massimo di 48 ore prima di partire. La nuova misura, introdotta alla luce della diffusione della variante Omicron, vale per tutte le persone di età superiore ai 12 anni. "L’introduzione di test prima della partenza, con poco preavviso, è un duro colpo per il settore dei viaggi d’affari", ha commentato Clive Wratten, amministratore delegato della Business Travel Association. "La sicurezza pubblica è una priorità, ma le imprese falliranno, i viaggiatori rimarranno bloccati e le vite (delle persone) saranno devastate dalla mancanza di piani coerenti da parte del governo", ha aggiunto il manager. Da parte sua, il sindacato delle compagnie aeree britanniche, Airlines Uk, ha definito la misura "prematura", sottolineando che "colpirà il settore e i passeggeri prima di avere i dati completi" sugli effetti della Omicron. Attualmente, i viaggiatori diretti nel Regno Unito sono tenuti ad auto isolarsi solo fino a quando non risultano negativi entro due giorni dall’arrivo nel Paese. Il governo ha annunciato che la Nigeria verrà inclusa nella lista rossa delle nazioni da cui è vietato l’ingresso nell’Isola. Come è noto, le uniche persone autorizzate a entrare in UK dai Paesi della lista rossa sono i cittadini britannici o irlandesi – o i residenti – che devono trascorrere 10 giorni in isolamento in uno degli hotel.

Misure drastiche, ma d’altra parte nel Paese i casi dell’ultima variante sono più che raddoppiati, salendo a 150, dopo la scoperta di altri 75 contagi in Inghilterra, 16 in Scozia e il primo nel Galles. Per quanto riguarda la sola Inghilterra, i nuovi 75 casi si aggiungono ai precedenti 29, per un totale di 104. La direttrice dell’Agenzia nazionale per la sicurezza della salute (UKHSA), Jenny Harries, ha precisato che alcuni dei nuovi contagi sono stati individuati in persone che non hanno viaggiato all’estero, e ciò indica – ha commentato – che nel Paese adesso c’è "una piccola parte di trasmissione (del virus) nella comunità". Non solo. Oltre il 50% dei casi Omicron in Inghilterra sono stati rilevati in persone completamente vaccinate. Secondo l’Agenzia, sul totale di 22 contagi legati alla variate sudafricana accertati fino al 30 novembre, ben 12 – il 55% – riguardavano pazienti che hanno ricevuto almeno due dosi. Tra gli altri 10, sei non erano vaccinati, due erano parzialmente vaccinati mentre dei restanti due non si conosce lo status vaccinale. Le autorità sanitarie sottolineano che in Inghilterra la quota dei vaccinati è di gran lunga superiore a quella dei non vaccinati, quindi – sostengono – l’elevata percentuale degli infetti registrata tra i vaccinati non indica necessariamente che la variante Omicron sia resistente al siero. Intanto, l’Irlanda ha deciso: si torna a chiudere. Da martedì e almeno fino al 3 gennaio il Paese tornerà ai livelli di allarme del 2020.