Milano, 27 giugno 2025 – Se ne parla poco, ma circola ancora: il Covid continua a colpire (anche) gli italiani con vecchi e nuovi sintomi. Il quadro delle varianti che saranno protagoniste di questa estate vede due nomi. Dopo NB.1.8.1, battezzata Nimbus dagli esperti attivi sui social, si è subito fatta notare un'altra collega: XFG, designata proprio in questi giorni dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) variante di Sars-CoV-2 sotto monitoraggio (Vum), per via di una presenza a livello globale che "sta crescendo rapidamente". L'Oms ha già prodotto con il Technical Advisory Group sull'evoluzione del virus (Tag-Ve) la prima valutazione del rischio, al momento valutato "basso a livello globale". E nel frattempo sul fronte social gli esperti e i cacciatori di varianti che da tempo avevano messo XFG fra le osservate speciali le hanno attribuito un 'nickname': Stratus, per seguire "il tema meteorologico", spiegano i promotori del nome non ufficiale.
Sommario
I concetti chiave
La premessa dell'Oms è che "si prevede che i vaccini Covid attualmente approvati rimangano efficaci contro questa variante" per proteggere dalla "malattia sintomatica e grave". In ogni caso, "diversi Paesi nella regione del Sudest asiatico hanno segnalato un aumento simultaneo di nuovi casi e ricoveri, nelle aree dove XFG è stata ampiamente rilevata". Ma secondo i dati disponibili fino ad oggi, precisa l'agenzia Onu per la salute, non risulta che questa variante porti a malattie più gravi o decessi rispetto ad altre in circolazione.
La carta di identità di Stratus
Nel documento Oms è possibile rintracciare anche un 'identikit familiare' di Stratus. Si tratta di un ricombinante (c'è chi le chiama varianti 'Frankenstein') dei lignaggi LF.7 e LP.8.1.2. Primo campione raccolto il 27 gennaio 2025. XFG è dal 25 giugno una delle 7 Vum monitorate dall'Oms. Confrontandola con JN.1 e con Nimbus, che attualmente è la variante dominante, "è possibile identificare profili di mutazioni distinti nella proteina Spike". Fra le mutazioni di Stratus ce ne sono alcune specifiche che, secondo quanto dimostrato dai ricercatori, "migliorano l'elusione degli anticorpi", si segnala nel documento Oms. Quindi sulla carta questa nuova variante potrebbe essere più in grado di eludere il sistema immunitario. Ma al momento non ha un profilo particolarmente problematico.
L’ascesa di XFG
Sempre la valutazione del rischio riporta anche i dati sull'andamento di Stratus: al 22 giugno 2025, c'erano 1.648 sequenze XFG inviate a Gisaid da 38 Paesi, che rappresentano il 22,7% delle sequenze disponibili a livello globale nella settimana epidemiologica numero 22 del 2025 (quella che va dal 26 maggio all'1 giugno). Nimbus nella stessa settimana è al 24,9%, in calo. Per XFG si tratta invece di un aumento significativo rispetto alla quota di 4 settimane prima, che era appena il 7,4% (dal 5 all'11 maggio). L'ascesa di Stratus ha interessato tutte e tre le regioni Oms che condividono costantemente sequenze di Sars-CoV-2. Nella regione europea, per esempio, la sua presenza è cresciuta dal 10,6% al 16,7%. Quando al Sudest asiatico, dove già Nimbus aveva rapidamente guadagnato terreno a inizio primavera, Stratus è aumentata dal 17,3% al 68,7%. Un'exploit. Stringendo l'obiettivo sull'India, però, lì Stratus ha debuttato presto come la variante dominante di tutta la primavera e Nimbus è rimasta molto rara. E proprio i medici indiani, secondo quanto riportano i media locali, hanno evidenziato un sintomo che sembra caratterizzare maggiormente queste nuove varianti: la raucedine.

Il nuovo sintomo
Secondo quanto riporta 'Times of India', è proprio questa una delle caratteristiche più sorprendenti dell'attuale ondata: la frequente segnalazione di voce roca tra i pazienti Covid. A differenza delle ondate del passato in cui la perdita di gusto e olfatto erano i segni distintivi dell'infezione, ora i pazienti lamentano tosse secca, irritazione e mal di gola, insieme appunto alla raucedine. Aspetto confermato anche, segnala la testata indiana, dai medici di vari ospedali sulla base di quanto osservato nei reparti di degenza del Paese. Un'osservazione simile arriva dal Regno Unito, dove sta circolando in particolare Nimbus e si riporta che un sintomo chiave che potrebbe suggerire il contagio da Covid è un forte mal di gola, come la sensazione di una lama di rasoio, un dolore molto acuto quando si deglutisce, spesso localizzato nella parte posteriore della gola, riporta 'Manchester Evening News' citando un medico di base del 'The London General Practice', Naveed Asif.
Gli altri sintomi
Altri sintomi comuni sono stanchezza, tosse lieve, febbre, dolori muscolari e congestione, ma viene precisata l'elevata variabilità delle manifestazioni di Covid. Pur non rilevando segnalazioni di malattie più severe con le nuove varianti, l'Oms e il suo gruppo consultivo continuano a chiedere di monitorare il quadro Covid, e per quanto riguarda anche l'ultima new entry XFG insistono a "raccomandare agli Stati membri di dare priorità ad azioni specifiche per affrontare al meglio le incertezze relative a fuga di anticorpi e gravità".
“Aggiornare i vaccini”
"Il Covid continua a produrre varianti, quindi è verosimile che sarà un estate in cui circolerà parecchio, ma darà dei quadri anche poco impegnativi dal punto di vista clinico. Quello che va detto rispetto alle nuove varianti come l'ultimissima XFG o Stratus, soprattutto alle aziende di vaccini, è di aggiornarli per la campagna autunnale. Purtroppo queste ultime varianti sembrano sfuggire all'immunità naturale e quella vaccinale, e quest'ultima inizia ad essere datata soprattutto negli anziani". Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova, interviene sulla valutazione del rischio per la nuova variante XFG, designata proprio in questi giorni variante di Sars-CoV-2 sotto monitoraggio (Vum), per via di una presenza a livello globale che "sta crescendo rapidamente".