ARNALDO LIGUORI, inviato a Brandizzo
Cronaca

Strage di Brandizzo, il lutto per Giuseppe Sorvillo: "Era felice perché gli avevano appena rinnovato il contratto"

Era l'unica vittima residente del piccolo comune. Aveva 43 anni, una moglie e due figli piccoli: "Un padre meraviglioso, iniziò a lavorare come operaio per stare più tempo con la famiglia"

Brandizzo (Torino), 31 agosto 2023 – "L'ho visto ieri, era venuto qui per prenotare un taglio di capelli. Quando ho saputo che era lui uno dei ragazzi morti sulla ferrovia quasi mi è venuto da piangere". A parlare è Armando, il parrucchiere di Giuseppe Sorvillo, uno dei cinque operai travolti e uccisi giovedì notte da un convoglio nei prezzi del comune torinese di Brandizzo.

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Sorvillo, che aveva 43 anni, era l'unica tra le vittime a risiedere a Brandizzo. Il Paese conta poco meno di novemila anime ed è tagliato in due dalla ferrovia. Con i binari ha un passato tormentato. "Qui ci sono stati diversi suicidi. Su quei maledetti binari – racconta un residente – ha perso la vita tanta gente. Una volta c'era un passaggio a livello: sceglievano quel luogo. Ora lo hanno tolto".

Giuseppe Sorvillo, uno degli operai morti travolti dal treno a Brandizzo (Ansa)
Giuseppe Sorvillo, uno degli operai morti travolti dal treno a Brandizzo (Ansa)

È quindi con un cordoglio diffuso che Brandizzo finisce, ancora una volta, sulle cronache. Erano pochi a conoscere bene Giuseppe Sorvillo, ma tanti lo ricordano. Lui, sua moglie e i suoi due figli piccoli, una bambina di 8 anni e un bambino poco più piccolo. "Una meraviglia di bimbi, bellissimi. E lui era un gran padre, aveva cambiato lavoro anche per stare più tempo in famiglia", racconta sempre il parrucchiere.

Prima lavorava come cassiere in un supermercato della zona, il Presto Fresco di Mazzè. "Che la terra ti sia lieve amico mio e persona stupenda", scrivono i colleghi su Facebook. Aveva lasciato quel lavoro una volta assunto come operaio.

"Lavorava da pochi mesi per quella società – continua Armando – e l'ultima volta era contentissimo perché gli avevano rinnovato il contratto". La società è la Sigifer, una ditta che si occupa di armamenti ferroviari con sede a Borgo Vercelli. Gli inquirenti, nei prossimi giorni, appureranno eventuali responsabilità dell'azienda nell'incidente. La Procura ha aperto un'indagine per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo.

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"Se quei ragazzi sono morti per guadagnare qualche minuto di lavoro è uno scandalo. Bisogna ribaltare tutto", esclama uno ragazzo che conosceva Sorvillo. Ed è il senso di una profonda rabbia per una serie di morti inutili e ingiuste il filo di tutte le voci che affollano il paese nella giornata del lutto.