Da oggi in Italia gli over 50 dovranno essere vaccinati per poter lavorare. E dunque, obbligo di Super Green pass (che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid) per i lavoratori pubblici e privati dai 50 anni di età in su. Questa restrizione resta in vigore fino al 15 giugno prossimo. Intanto le piazze della protesta No vax registrano un flop di adesioni. "C’è più polizia rispetto a noi. Ci siamo pure organizzati per essere quattro gatti", è il commento amaro di una donna a Roma, dove sono stati denunciati gli organizzatori, tra cui il generale Pappalardo. LE REGOLE Un lavoratore con più di 50 anni deve avere un certificato verde in corso di validità (non ottenuto tramite tampone) per poter lavorare: se quindi ha effettuato solamente due dosi più di sei mesi fa, deve ricevere anche il booster per poter entrare nel luogo di lavoro. Solo il Super Green pass ottenuto con la terza dose (oppure con la guarigione e due dosi), infatti, ha durata illimitata. Il lavoratore senza pass non può entrare in ufficio, nell’azienda, in un negozio o in qualsiasi altra sede di lavoro. Viene considerato assente ingiustificato. Non ci sono "conseguenze disciplinari" e resta il diritto "alla conservazione del rapporto di lavoro". Nessun licenziamento, ma per tutti i giorni di assenza "non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento": il lavoratore resta senza stipendio. Resta la possibilità da parte del datore di lavoro di destinare il dipendente ad altre mansioni (in questo caso senza tagli in busta paga) che non comportino l’ingresso nel luogo di lavoro, "in modo da evitare il rischio di diffusione del contagio", recita il decreto. I datori di lavoro, da oggi, sono tenuti alla verifica delle certificazioni verdi. Fino al 15 giugno 2022 i ’padroni’, indipendentemente dal numero ...
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