Stop ai tradizionali aumenti delle tariffe sulle strade delle vacanze. Anzi, sui dispaly potrebbe presto apparire una gradita sorpresa. Il primo effetto dell’accordo siglato nella notte a Palazzo Chigi potrebbe essere quello di cambiare un copione andato in scena quasi ogni anno e che puntualmente ha fatto infuriare gli automobilisti. Ora, Autostrade per l’Italia si è impegnata ad accettare la nuova disciplina sul calcolo dei pedaggi messa a punto dall’Autorità dei Trasporti e che aveva, non a caso, suscitato le proteste dei concessionari.
Se tutto filerà per il verso giusto, l’operazione dovrebbe portare nel 2021 a una sforbiciata degli attuali pedaggi sulla rete gestita da Aspi di almeno il 5% all’anno. Con punte che, in alcuni tratti, potrebbero raggiungere il 10%.
Il nuovo meccanismo che sarà adottato sulla rete autostradale, infatti, si baserà sul metodo price-cap, con una determinazione dell’indicatore di produttività ogni 5 anni. Un modello applicato di default sulle nuove concessioni del governo e che, ora, sarà esteso anche a quella già in essere con Aspi. L’obiettivo dell’Autorità dei Trasporti è di garantire una maggiore efficienza dei costi operativi e fissare tariffe in base ad alcuni parametri di performance.
A cominciare dal rispetto del programma di investimenti messo nero su bianco nei contratti. Inoltre, il tasso di remunerazione del capitale investito sarà pari al 7,09% con verifiche annuali sull’effettiva realizzazione degli investimenti e con la possibilità di diminuire il pedaggio in caso di mancato rispetto dei programmi.
Antonio Troise