Mercoledì 24 Aprile 2024

Stop agli abbonamenti condivisi Netflix? Un affare di famiglia Si salvano solo i conviventi

Parenti stretti e affetti stabili avvisati: non si può più prestare la password. Caccia ai furbetti. Lo stesso wi-fi vale come prova. Ma ogni 31 giorni va usata la tv di casa, altrimenti addio account. .

di Viviana

Ponchia

Parenti stretti, affetti stabili. Individuarli è stato difficile per le cene ai tempi del Covid, il dilemma torna a riproporsi ora che Netflix, per stanare gli abusivi, ha deciso che dall’anno prossimo finirà la pacchia dello streaming a sbafo. L’account varrà per un solo nucleo domestico: per te e per chi vive con te. Gli altri pagheranno. La fanno facile. Sulle famiglie le idee si fanno sempre più confuse, sono porti di mare. E sospettare che siano fondate sulla condivisione di un trilocale con relativo Wi-Fi non le chiarisce. C’è chi viene, chi va, chi torna.

E se torna solo per ragioni di intrattenimento vale lo stesso sul piano morale? E la ragazza alla pari, in quanto presenza a tempo determinato, potrà essere considerata parte del nucleo o dovrà rinunciare all’ultima stagione di Emily in Paris chiusa in camera sua? Altra questione spinosa: i separati in casa. Se al momento del divorzio il giudice obietterà che in realtà guardavano insieme Bridgerton, e dunque il divorzio può attendere, non avrà poi tutti i torti. O ancora i figli-Tanguy che a 29 anni non si decidono ad andare a vivere da soli. Ora avranno un motivo in più per restare perché va bene la nostalgia di mamma, ma rinunciare a Stranger Things proprio no.

Su questi incastri meschini ci fa impantanare una piccola rivoluzione dettata dalla necessità di monetizzare gli eccessi della condivisione della password che tanto ci ha fatto felici. Sono stati espliciti: "L’account è destinato a un unico nucleo domestico. Tutte le persone che ne fanno parte possono guardare Netflix dove desiderano (a casa, in movimento, in vacanza) e usufruire di nuove funzionalità come Trasferisci profilo e Gestisci accessi e dispositivi". Niente, il discrimine è il tetto. Gli amici, i figli che studiano a Barcellona, le coppie a distanza o si creano il proprio nucleo domestico grazie a un nuovo profilo oppure si attaccano all’opzione "aggiungi utente": stesso abbonamento di prima con un sovrapprezzo di 4,99 euro al mese. L’utente extra è a carico di chi ha sottoscritto l’abbonamento, quindi attenti. Non poteva durare per sempre, sono tempi difficili anche per Netflix e si può capirli: nel 2022 hanno subito un calo delle entrate e la concorrenza di altre piattaforme.

Fatti due conti, almeno 100 milioni guardano i contenuti senza pagare e con l’operazione imminente l’azienda si aspetta di ottenere altri 4,5 milioni di abbonati portando il fatturato annuale a 7,78 miliardi di dollari. Ma lo sanno che la gente è pigra e soprattutto permalosa? In dieci anni la forza di Netflix è stata proprio l’immediatezza, quel click che apriva un mondo, assieme al sistema di account condivisi. Qualcuno lascerà perdere: perché pagare qualcosa che prima era gratis? I modi poi. La manovra stana-scrocconi è stata studiata bene. Sarà proprio Netflix a decidere se un utente possa o meno definirsi appartenente al nucleo domestico. Non attraverso operazioni di polizia condominiale ma attraverso la verifica di indirizzo IP, ID dei dispositivi e attività dell’account.

Mettiamocelo in testa: persone che vivono nella stessa casa, non si sgarra: "Per garantire che un account non venga condiviso al di fuori del nucleo familiare in cui è registrato – avvertono – la versione di prova richiede agli utenti di connettere il proprio dispositivo di visualizzazione, come una TV, un telefono cellulare o un tablet, al Wi-Fi di casa, aprire l’app Netflix e guardare qualcosa sul servizio di streaming almeno una volta ogni 31 giorni".

Molto peggio che durante il Covid, dove alla fine si lasciava correre. La piattaforma sarà lì a controllare assicurandosi che la rete su cui è registrato l’account principale sia la stessa utilizzata dagli altri profili. Se qualcuno si azzarda a usarne un’altra scatta l’allarme e la verifica con un quarto d’ora di tempo per dimostrare di essere innocenti. E addio spontaneità, spensierato scambio. Ma almeno adesso abbiamo una certezza: per essere famiglia basta condividere il Wi-Fi.