Martedì 23 Aprile 2024

Stop a ReiThera, il ministro: finanziamo noi il vaccino

La Corte dei Conti ha depositato le motivazioni dello stop al vaccino anti Covid della biontech romana ReiThera. "L’assenza di un valido e sufficiente investimento produttivo non ha consentito di ammettere al visto di legittimità l’atto in esame", affermano i magistrati contabili. Nello specifico, illustra la Corte, il programma prevedeva un progetto di investimento finalizzato all’ampliamento dello stabilimento produttivo di Castel Romano e un progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale destinato a completare la sperimentazione clinica del vaccino. Ma il progetto è "inconciliabile" con la normativa vigente secondo cui "le spese sono ammissibili nella misura necessaria alle finalità del progetto oggetto della richiesta di agevolazioni e non, come invece risulta dal progetto presentato, per le finalità generali – produttive o di ricerca, anche per conto terzi – perseguite da ReiThera", spiegano i giudici contabili, precisando quindi che il progetto di investimento produttivo "non può riguardare l’intero complesso aziendale ma solo determinate unità produttivè". In breve l’investimento non può comprendere l’acquisto della proprietà della sede operativa della società, sita in Castel Romano. Al tempo stesso la spesa per la costruzione del solo impianto di infialamento e confezionamento sarebbe di 7,734 milioni di euro e dunque sotto la soglia minima di 10 milioni di euro "per la validità dell’investimento produttivo", come prevede la normativa. Alla luce delle motivazioni delle Corte, il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha detto che "il Mise è disponibile a contribuire al progetto del vaccino ReiThera nelle forme e nei modi consentiti utilizzando diversi e innovativi strumenti previsti anche dalle nuove norme".