Sting accusato di stupro quarant’anni dopo

Americana denuncia il cantante: "Mi ha violentata quando avevo 15 anni". Era il 1979. Lui nega tutto: "Non conosco questa donna"

Sting (Ansa)

Sting (Ansa)

Era l’anno di Roxanne, Regatta de Blanc, Message in a bottle e Walking on the moon. Nel 1979 i Police si piazzavano in cima alle classifiche. E il non ancora trentenne Sting, il front man come dovrebbe essere, faceva sognare le donne di tutto il mondo. A 27 anni Gordon Summer era un’apparizione bionda che cantava a torso nudo strapazzando il basso elettrico, mezzo angelo e mezzo diavolo, irresistibile. Tutto questo prima del mito dello yoga che mantiene giovani, del sesso tantrico poi smentito, dei sei figli e dell’indipendenza economica come caposaldo della loro educazione di miliardari potenzialmente smidollati. Il 14 maggio di quell’anno, dopo un concerto per la polizia a Scottsdale, Arizona, Gordon Summer avrebbe avuto rapporti sessuali con una ragazzina quindicenne di nome Jane Doe. Che per gli strani scherzi della memoria se ne ricorda solo oggi, incastrandolo in un’inchiesta per pedofilia di cui l’interessato viene a sapere attraverso il comunicato stampa dei legali della donna. Che maniere.

Ora non andate a cercare che faccia abbia la signora e i motivi per cui invecchiando si è inacidita. Jane Doe (per i maschi John Doe) è il nome usato nel gergo giuridico statunitense per indicare una persona la cui identità è sconosciuta o va mantenuta tale, l’equivalente del nostro Ignoto o NN, dell’Aulo Agerio o Numerio Negidio del diritto romano. Ma comunque. C’è una donna in Arizona che vuole metterlo nei guai buttando sul piatto ricordi di 41 anni fa ignorando quello che tutti sanno: il ricordo delle cose passate non è necessariamente il ricordo di come siano andate veramente. Senza scomodare i neuropsichiatri e scendendo a un livello di colpevole bassezza, è giusto ammettere che fantasie con Sting le hanno fatte in tante, finendo per credere che fossero vere. Dopo quasi mezzo secolo si può dire qualsiasi cosa senza rossori e rancori, a meno che non si abbiano scheletri seppelliti in giardino. Ma perché prendersela con chi ci ha ricordato quanto "fragile we are"? E proprio adesso poi.

L’onda lunga del #metoo ha lambito tutte le categorie professionali riscattando centinaia di vittime che altrimenti avrebbero taciuto. Ma proprio come per il movimento delle violenze sessuali contro le donne l’appunto da fare è sempre quello: c’è un tempo oltre il quale non ha senso andare. Dieci anni? Venti? La prescrizione estingue il reato. Persino per gli esami all’università c’è una data di scadenza. Decidano i giudici in base alla loro esperienza nel rimettere assieme il puzzle dei ricordi: quanto tengono?

E una profumata sera di maggio in Arizona può avere confuso l’ipotetica signora Doe al punto da farle pensare di essere stata costretta a fare sesso con Sting anziché con un compagno di college martoriato dall’acne? La memoria cambia forma alle stanze, ai colori della macchine. I ricordi sono interpretazione, letteratura privata più o meno attendibile. In ogni caso fra Ignota e Gordon la scelta è obbligata, se in un processo oltre al cieco fanatismo per una leggenda anche la biografia conta. Sting sta a testa in giù, nega tutte le accuse, dice di non avere mai conosciuto la donna, ama pazzamente figli e nipoti, dall’80 ha occhi solo per la seconda moglie Trudie Styler, per la quale divorziò da Frances Tomelty perché nessuno è perfetto. Al Daily Mail ha confessato che lei è la luce nella stanza e che fra di loro fanno chiacchiere da depravati: un vero depravato terrebbe la cosa per sé.