
Giovanni Barreca, la moglie Antonella Salamone e i due figlioletti morti
Il gip di Termini Imerese ha rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio volontario Giovanni Barreca, Sabrina Fina e Massimo Carandente: questi ultimi due appartenenti a un credo di religiosi esaltati, avrebbero condotto il “rito liberatorio dal demonio” al culmine del quale la moglie e i figli di Barreca furono assassinati ad Altavilla Milicia (Palermo). I familiari di Antonella Salamone (moglie di Barreca) si sono costituiti parte civile. Sul rinvio a giudizio di Giovanni Barreca c’è un ricorso in Cassazione presentato dall’avvocato che lo difende.
Barreca, attualmente ospite di una Rems (residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza), era stato ritenuto non imputabile da un altro gip di Termini Imerese in base a una perizia psichiatrica. Il Riesame aveva accolto il ricorso della procura secondo cui l’uomo è imputabile. Si attende la decisione della suprema corte. Il gup rinviandolo a giudizio ha revocato il trasferimento di Barreca in una Rems, disponendo il ritorno in carcere. Un provvedimento che sarà eseguito nei prossimi giorni. I genitori e i fratelli di Antonella Salamone non credono nell’infermità mentale del marito della donna. "Noi chiediamo giustizia per i nostri nipoti e nostra figlia e non ci fermeremo", dicono.
In aula hanno incrociato gli sguardi di Sabrina Fina e Giovanni Barreca, presenti insieme all’altro imputato Massimo Carandente. La richiesta di costituzione di parte civile nel processo del Comune di Altavilla Milicia è stata respinta dal gip.
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