Giovedì 18 Aprile 2024

Sterilizzazione fallita: l’Asur manterrà il bimbo

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MACERATA

Nonostante un intervento di sterilizzazione, una donna di Recanati è rimasta incinta per la terza volta. Per questo ora l’Asur Marche dovrà pagarle 500 euro al mese, per mantenere il bambino fino a quando compirà 23 anni: questa la sentenza del tribunale di Macerata. In seguito a un problema di salute e a due parti con il cesareo, alla donna, all’epoca 35enne, i medici dell’ospedale di Macerata avevano suggerito la chiusura delle tube.

La donna aveva accettato, e al momento della nascita del secondo bambino, a febbraio 2012, si era proceduto alla sterilizzazione. Dopo qualche mese, quando ancora era in amenorrea per via dell’allattamento, la donna aveva avvertito dei dolori all’addome, aveva fatto un’ecografia temendo di avere di nuovo la malattia di cui aveva sofferto anni prima, e invece aveva scoperto di essere al quinto mese di gravidanza.

Da subito, l’avvocato Laura Antonelli aveva avviato le trattative extragiudiziali per un risarcimento, senza mai raggiungere un accordo, così nel 2016 era partita la causa civile contro l’Asur. Il processo ha subito diversi rinvii , fino a quando il consulente Marco Di Tommaso ha rilevato che, nonostante la paziente avesse motivi di salute ed economici per ritenere inopportuno un terzo figlio, per chiuderle le tube era stata seguita la tecnica Pomeroy, molto meno sicura di quella chiamata Irving, che ha minime probabilità di insuccesso.

Il tribunale dunque ha condannato l’Asur Marche a pagare 138mila euro alla famiglia, l’equivalente di 500 euro al mese fino a quando il bambino non avrà 23 anni. La sentenza non è stata impugnata, ma l’Asur non l’ha ancora eseguita.