Stefanini "Basta proclami la politica pensi al futuro"

Il presidente dell’Alleanza italiana sviluppo sostenibile: "Un decalogo per i partiti"

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"Non c’è più tempo da perdere. Bisogna puntare tutto sulla transizione ecologica e sulla sostenibilità. E soprattutto dovremmo smettere di parlarne e iniziare a fare, concretamente, con uno sguardo una volta tanto più lungo di quello di una campagna elettorale". Parla chiaro l’Asvis, Alleanza per lo sviluppo sostenibile nata nel 2016 con l’intento di promuovere la piena realizzazione dell’Agenda 2030 dell’Onu sullo sviluppo sostenibile. E poiché la caduta del governo Draghi rischia di accorciare ancora di più il respiro dell’azione politica, è alla politica che ha scelto di parlare, con un decalogo, Dieci idee per un’Italia sostenibile, rivolto ai partiti e alla società civile, che in poco più di due settimane ha raggiunto quasi 2mila adesioni.

Pierluigi Stefanini, presidente di Asvis con Marcella Mallen, il 2030 è dietro l’angolo. Cosa non ha funzionato finora?

"Di buono, in questi anni, è che è aumentata la sensibilità verso i temi ambientali, con una forte accelerata negli ultimi tempi, grazie alla spinta del Pnrr. La nota dolente è la carenza di uno sguardo ampio, che tenga insieme tutti i processi necessari".

Non di solo ambiente si compone il futuro?

"La transizione ecologica per la prevenzione delle mutazioni climatiche e del dissesto idrogeologico è cruciale, ma al tempo stesso è il tassello di un processo che deve comprendere la riduzione delle disuguaglianze sociali, generazionali e di genere, lo sviluppo di un welfare di lungo respiro che sappia curare e guarire le fragilità sociali, che leghi i giovani al lavoro, che contribuisca al benessere del pianeta. La sostenibilità non è solo ambiente. È un concetto sistemico, piuttosto. Come tale deve essere affrontato".

Voi che cosa proponete?

"Alla politica chiediamo un maggiore attivismo e una maggiore concretezza su questi temi, e poi soprattutto un’apertura più ampia alla società, alle imprese e alle realtà territoriali. Per farlo proponiamo la nascita di un istituto pubblico di studi sul futuro, che possa prendere in mano le singole azioni di transizione e ne interreli l’azione, allungandone al contempo lo sguardo. Oggi gestiamo le singole emergenze. Dovremo invece finalmente iniziare a progettare il futuro".

Qualcosa avete già ottenuto?

"Anche grazie alle nostre istanze, la tutela ambientale per l’interesse delle future generazioni oggi è un principio costituzionale e il Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica, ora è Cipes, con l’aggiunta della sostenibilità".

Questioni di principio.

"Ora pensiamo ai contenuti"

Simone Arminio