Mercoledì 24 Aprile 2024

"State a casa, rischio alto per le varianti" Gli scienziati: subito misure più rigide

Il report settimanale dell’Iss, i dati indicano un aumento dei casi. La cabina di regia: "Bisogna agire in modo aggressivo"

State a casa. Usa parole nettissime il quarantesimo rapporto della cabina di regia. "È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi". E la cabina di regia – che è composta da ministero della Salute e Iss – fa anche valutazioni politiche laddove "ribadisce, anche alla luce della conferma della circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità, di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità. Analogamente a quanto avviene in altri paesi europei, si raccomanda il rafforzamentoinnalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale".

Il report presentato ieri certifica per la terza settimana consecutiva "un graduale incremento della situazione epidemiologica". "I dati ci dicono – osserva il direttore generale della prevenzione, Gianni Rezza – che c’è una controtendenza verso un iniziale aumento dei casi".

L’incidenza settimanale a livello nazionale è in leggera crescita rispetto alla settimana precedente (135,46 per 100.000 abitanti contro 133,13) e in tre casi (province di Trento e Bolzano e Umbria) è sopra la soglia di allarme di 250 casi per 100mila abitanti. L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è pari a 0,99, in crescita rispetto alla settimana precedente (quando era 0,84) e con un limite superiore che comprende l’uno. Una regione (Umbria) ha un livello di rischio alto. Dodici regioniprovince autonome hanno una classificazione di rischio moderato e di queste sei (Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Molise, province di Bolzano e Trento) sono "ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane". La settimana precedente erano dieci. Dieci regioniprovince hanno un Rt maggiore di 1 di cui nove (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Molise, Bolzano, Trento, Toscana e Umbria) anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2, in salita dalla settimana precedente.

"L’incidenza a livello nazionale è in lieve aumento e l’Rt medio sfiora 1. Tutto ciò – ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro – ci mostra come lo scenario apparentemente stabile è in realtà in scivolamento verso un peggioramento. Ciò richiede grande attenzione, soprattutto per la circolazione di varianti. Quella inglese si trasmette il 39% in più". "Abbiamo dei segnali – ha aggiunto Gianni Rezza – che ci dicono che dobbiamo prestare grande attenzione. Quello che più ci preoccupa è la presenza di varianti virali. Dobbiamo agire molto tempestivamente e in modo aggressivo contro le varianti non ancora molto diffuse, ovvero la brasiliana e la sudafricana. La britannica è più diffusa e diventerà dominante, ma dobbiamo fare di tutto per limitare le altre, che possono ridurre parzialmente l’efficacia dei vaccini. E quindi dobbiamo sbrigarci nelle vaccinazioni".

Alessandro Farruggia