Giovedì 18 Aprile 2024

Stalker arrestato e subito liberato Pm e sindaco: "Colpa della legge"

Parma, il caso di un 51enne che ha il divieto di avvicinarsi alla ex. Pizzarotti: "C’è qualcosa che non funziona"

Migration

PARMA

Arrestato per aver violato il divieto di avvicinamento all’ex compagna, è stato subito liberato. Il caso ha fatto discutere a Parma, dove il procuratore Alfonso D’Avino, raccogliendo la preoccupazione espressa dal sindaco Federico Pizzarotti ha spiegato che si tratta di un’anomalia, provocata da un contrasto tra norme alla quale bisognerebbe porre rimedio. Un invito a migliorare la legislazione a tutela delle vittime. L’allarme è stato dato il 26 gennaio dalla telefonata di un’anziana: "L’ex compagno di mia figlia sta ripetutamente bussando alla porta per entrare in casa". I carabinieri sono intervenuti e hanno arrestato in flagranza un 51enne: aveva violato l’ordinanza firmata dal Gip, scattata dopo varie denunce per stalking, maltrattamenti, minacce, lesioni.

Pizzarotti si è detto "indignato" dalla notizia "come cittadino e come istituzione". "C’è qualcosa che non funziona in questo Paese, c’è qualcosa che non funziona nella legge, che in casi come questo deve essere ferrea, incisiva, efficace ed efficiente. Stiamo parlando di una donna sotto pericolo che ha tutto il diritto di vivere in piena serenità e tranquillità la propria vita. Di fronte a questo, non si può rimanere indifferenti né si può considerarlo una cosa normale. Le leggi se non funzionano vanno cambiate".

Il procuratore ha detto di condividere le preoccupazioni del primo cittadino e ha precisato il contesto normativo in cui è stato emesso il provvedimento di liberazione da parte di un pm. Da un lato, infatti, la "polizia giudiziaria è obbligata all’arresto di chi viene colto nell’atto di violare il divieto di avvicinamento (reato di cui all’articolo 387 bis codice penale) ma, dall’altro, il pubblico ministero - al quale viene trasmesso il verbale di arresto per la convalida - non può richiedere nessuna misura coercitiva, ma deve disporne la liberazione". Una "situazione paradossale" che "si è venuta a creare dopo che, con legge 27 settembre 2021 n 134 (entrata in vigore il 19.10.2021), è stato introdotto l’arresto obbligatorio in flagranza per il reato di cui all’articolo 387-bis; e tuttavia non è stata modificata la norma che prevede i casi nei quali il pubblico ministero può chiedere la misura coercitiva; la conseguenza è che – come nel caso in questione – all’arresto obbligatorio da parte della polizia giudiziaria deve seguire l’immediata liberazione da parte del pubblico ministero".

La situazione, "rilevata anche da altre Procure" è stata al centro di una direttiva del 21 ottobre per i magistrati della Procura di Parma e inviata anche al ministero della Giustizia "con l’evidente finalità di porre in rilievo l’anomalia determinatasi con quel che appare un contrasto di norme ma, allo stato, non sono stati registrati interventi correttivi o indicazioni su una diversa modalità di interpretazione".