Giovedì 18 Aprile 2024

Nuovo stadio Roma, costo 1 miliardo di euro. Progetto dal 2014, lavori mai partiti

È la più grande operazione economica privata attesa nella capitale. Ora i nuovi arresti rischiano di bloccare nuovamente il travagliato percorso dell'impianto del club giallorosso

Progetto Nuovo Stadio Roma (Ansa)

Progetto Nuovo Stadio Roma (Ansa)

Roma, 20 marzo 2019 - Il Campidoglio è sotto shock. Marcello De Vito, presidente M5s dell'assemblea di Roma, è stato arrestato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta della Procura sul nuovo stadio della Roma. Il progetto per la costruzione dell'impianto del club giallorosso si trascina ormai dalla primavera del 2014, con un investimento atteso di circa 1 miliardo di euro. Ma a distanza di cinque anni i lavori non sono mai partiti. 

È stata la società di James Pallotta ad avviare il lungo e ambizioso piano, con annesso 'business park'. Una sinergia con l'imprenditore Luca Parnasi, che già nel 2010 aveva siglato un preliminare di acquisto dei terreni di Tor di Valle, dove sorge l'ex ippodromo del trotto realizzato per le Olimpiadi del 1960, in disuso da anni. 

LE TAPPE - Ci sono voluti tre anni e mezzo, due sindaci e altrettanti progetti per arrivare, a fine 2017, al via libera finale nella seconda conferenza dei servizi all'iter autorizzativo. C'era ancora Ignazio Marino in Campidoglio quando nel maggio 2014 è stato svelato il primo masterplan, che prevedeva 1 milione di metri cubi per costruire uno stadio e una centralità commerciale con tre grattacieli.

Ma la giunta M5s di Virginia Raggi a febbraio 2017 aveva chiesto di modificare l'opera, dimezzando in accordo con club e costruttore le cubature del business park, ma anche tagliando fondi privati destinati a pagare opere pubbliche a servizio della struttura. La mediazione, portata avanti tra gli altri da Luca Alfredo Lanzalone, arrestato a giugno nell'ambito dell'inchiesta della procura, aveva prodotto l'eliminazione delle torri e la loro trasformazione in un complesso di una quindicina di palazzine. Il nuovo masterplan prevedeva un'arena da 55mila posti, un business park con uffici, una centralità commerciale ed un parco fluviale con diversi accessi ciclopedonali. 

Dopo l'avvio dell'inchiesta giudiziaria, che ha coinvolto diversi consiglieri comunali, il sindaco aveva commissionato al Politecnico di Torino uno studio dei flussi di traffico attorno all'opera, visto che alcune intercettazioni gettavano ombre sulla validità di quelli forniti dai proponenti. Il documento è stato presentato il 5 febbraio scorso, accompagnato dall'annuncio della Raggi: "Lo stadio si fa e i proponenti se vogliono potranno aprire i cantieri entro l'anno". E questo nonostante il documento non fugasse del tutto i dubbi sul sistema di mobilità studiato attorno all'opera.

L'ultimo passaggio formale che manca per arrivare all'avvio dei lavori è ora l'approvazione della variante urbanistica in Assemblea capitolina. La calendarizzazione era attesa prima dell'estate, ma ora i nuovi arresti rischiano di stoppare nuovamente il travagliato percorso dell'operazione stadio.