Martedì 23 Aprile 2024

Arresto De Vito, Raggi: "Non si torna al passato"

Il sindaco su Facebook: "Non ci lasciamo infettare, avviata indagine interna"

Il sindaco di Roma Virginia Raggi (Ansa)

Il sindaco di Roma Virginia Raggi (Ansa)

Roma, 22 marzo 2019 - "Non si torna al passato. Il giorno in cui sono stata eletta" in Campidoglio "sapevo che il vecchio sistema che insieme al M5S sto scardinando con ogni mia forza, avrebbe opposto ogni tipo di resistenza". Così Virginia Raggi torna sulla vicenda dell'arresto di Marcello De Vito per corruzione nell'ambito della inchiesta della Procura sul nuovo stadio della Roma. "Io ho detto 'no' a quel sistema che però prova a ribellarsi in ogni modo - scrive la Raggi su Facebook -. Prova ad infiltrarsi come succedeva in passato. Ma c'è una differenza: la mia reazione e quella del M5S è immediata e senza esitazioni", aggiunge.

"Non lasciamo spazio ad ambiguità: dopo aver letto l'ordinanza, Luigi Di Maio ha espulso Marcello De Vito nel giro di poche ore. E io ho immediatamente avviato una indagine interna su tutti i dossier citati nell'inchiesta che riguarda De Vito. E questa è una risposta seria. Una risposta anche a qualche commentatore che dice: 'nulla è cambiato'. Le cose sono cambiate. Noi rispondiamo con fermezza a chi prova a 'infettare' l'amministrazione con pratiche illegali. Magari questi stessi commentatori - che hanno giustamente stigmatizzato il sistema di 'Mafia Capitale', degli appalti pilotati e della corruzione - potrebbero contribuire a spiegare quanto sia lungo e complesso il percorso per il ripristino della legalità in una città dove per 30 anni nessuno si era accorto o faceva finta di non vedere il saccheggio dei 'capaciì. C'è chi si augura di tornare al passato. No. Non si torna al passato. Non glielo permetteremo", conclude la sindaca.

Stamani anche Di Maio è tornato sulla vicenda, dicendo che la "giunta deve andare avanti, ha una missione difficilissima, mettere a posto la città di Roma". "Non vedo un caso Roma - ha aggiunto il vicepremier -, vedo il caso De Vito, che non fa già più parte del Movimento, trenta secondi dopo che l'abbiamo saputo.