Stadio Roma, Di Maio: indagine grande equivoco. "Lanzalone voleva entrare in vicenda Atac"

Casaleggio: cena con Lanzalone? Io a un altro tavolo. A breve la decisione sulla scarcerazione dell'ex presidente di Acea e di Civita

Inchiesta stadio Roma, Luca Lanzalone in Procura (LaPresse)

Inchiesta stadio Roma, Luca Lanzalone in Procura (LaPresse)

Roma, 16 giugno 2018 - I due vicepremier mostrano tranquillità riguardo all'inchiesta sullo stadio della Roma. "È un grande equivoco, è tutto un grande malinteso. Io sono tranquillo", ha detto Di Maio rompendo il silenzio. "Come Lega siamo sereni - ha fatto sapere Salvini -, il governo l'abbiamo deciso altrove non a cena. La responsabilità me la prendo io e Luigi Di Maio", mentre Davide Casaleggio, in merito a una presunta cena con l'ex presidente di Acea, Luca Lanzalone, ha risposto a Repubblica Tv: "Certo sono andato a una cena l'altro giorno e ho trovato anche Lanzalone a un altro tavolo e l'ho salutato". "Io non mi occupo di nomine", ha aggiunto il presidente dell'Associazione Rousseau.

L'INCHIESTA PROSEGUE - Intanto dovrebbe arrivare all'inizio della prossima settimana la decisione del gip di Roma in merito alla istanza di attenuazione della misura cautelare presentata sia dai difensori dell'ex presidente di Acea sia da quelli dell'ex assessore regionale Pd Michele Civita. Entrambi sono agli arresti domiciliari da mercoledì. Alla luce della decisione del giudice non è escluso che gli indagati possano chiedere di essere ascoltati dai magistrati titolari della maxindagine. 

LE INTERCETTAZIONI - L'avvocato Luca Lanzalone avrebbe cercato di ottenere incarichi per il suo studio legale anche nella partita del concordato preventivo per evitare il fallimento di Atac, la società partecipata di trasporto pubblico del Campidoglio. Per la giunta a 5 Stelle di Filippo Nogarin a Livorno proprio Lanzalone avrebbe curato il concordato dell'azienda dei rifiuti Aamps. Nelle informative allegate all'ordinanza del gip è riportato un dialogo intercettato il 22 maggio scorso con tale Carlo, descritto nelle carte come "verosimilmente Carlo Felice Giampaolino (advisor legale per il concordato Atac)" nel quale i due parlano di incarichi legali legati alla procedura concordataria in corso. I due commentano "articoli di stampa inerenti l'Atac, il contenzioso con l'Antitrust e altri contenziosi Atac".

Si legge nel testo: "Carlo tra l'altro afferma che il ricorso dovrà essere curato da Lanzalone o da un altro professionista con la sua caratura. I due commentano i problemi che potrebbero sorgere nel momento in cui sarà incaricata l'avvocatura del Comune di Roma per seguire le pratiche legali". E ancora, prosegue la trascrizione "parlano del concordato Atac e delle intenzioni del Comune e della sindaca. L'argomento è la proroga del contratto tra Atac e il Comune. Discutono dei dettagli tecnici e legali della proroga e dell'eventuale gara. Discutono dei dettagli tecnici del ricorso e Carlo dice che dovrà occuparsene Luca o uno come lui. Luca gli dice che il Comune la farà seguire all'avvocatura". Lo stesso giorno l'ex presidente di Acea, si legge nelle carte "viene contattato da una donna che gli passa l'avvocato Patanella di Atac, quest'ultima spiega a Lanzalone l'esistenza di una procedura di accreditamento on line per gli avvocati e gli spiega come iscriversi al sito Atac". 

E in un'altra intercettazione con un suo socio contenuta negli atti, Lanzalone dice: "Gli ho detto, Gianni, vediamo di capirci allora, noi già vi stiamo dando una mano su un milione di cose gratis ed amore dei. Perché vorrei far presente, non ci pensa mai nessuno...però dico....noi abbiamo ricevuto una cosa da una sola persona che si chiama Virginia Raggi e che mi ha nominato nel Cda di Acea". Lo afferma Luca Lanzalone in una intercettazione presente negli atti dell'indagine parlando con un suo socio. Il riferimento è a Gianni Lemmetti, assessore al Bilancio e Partecipate del Campidoglio che gli avrebbe chiesto un favore.

Nel corso della conversazione, l'ex presidente dell'Acea, sempre riferendosi al dialogo avuto con l'assessore, afferma: "Gli ho detto, mi sembra anche eccessivo a questo punto che pretendiate da noi - si legge nelle carte - che dovremmo prendere non ho capito bene quali posizioni, non ho capito bene in forza di quali poteri avremmo, per non ho capito bene fare che cosa o favore di chi".

image