Giovedì 18 Aprile 2024

Staccata la spina "Orgogliosa di Archie, ha lottato fino alla fine" Il pianto della mamma

Spenti i macchinari che tenevano in vita il bimbo di 12 anni, era finito in coma irreversibile dopo una sfida estrema su TikTok. I genitori: è inaccettabile che non possiamo decidere sui nostri figli

di Deborah Bonetti

"Sono la mamma più orgogliosa del mondo", ha dichiarato la madre di Archie Battersbee, ieri, fuori dall’ospedale londinese, dove, straziata dalle lacrime, ha annunciato la morte del figlioletto avvenuta alle 12.15 ora locale. Il 12enne Archie, campione di ginnastica e arti marziali, biondo, occhi azzurri e con un "entusiasmo contagioso per la vita" è deceduto dopo che i medici hanno spento le macchine che lo tenevano flebilmente in vita ormai da 4 mesi. La 46enne Hollie Dance ha lottato fino all’ultimo per mantenere in vita il suo bimbo, che dal 7 aprile di quest’anno versava in coma irreversibile al Royal London Hospital a seguito di un terribile incidente in casa che la madre ha spiegato come "un tentativo andato storto di fare una sfida online con gli amici, credo su tik tok".

Il ragazzino non si è mai ripreso e la sua cartella clinica dimostrava chiaramente l’impossibilità di un recupero, ma la madre ha sempre insistito che fosse tenuto in vita: quando i medici le hanno imposto la fine del trattamento, si è rivolta ad ogni tribunale possibile. Prima l’Alta Corte inglese, poi la corte d’appello e poi la Corte Suprema: tutti hanno preso la parte dei medici. Allora la Dance, insieme all’ex-compagno e padre di Archie, Paul Battersbee, si è appellata all’ONU e alla Corte Europea dei Diritti Umani, citando l’ospedale per "tentativo di esecuzione" del piccolo. Ma tutti hanno preso la parte dei medici negando persino il trasferimento del piccolo ad un hospice (ovvero una clinica per malati terminali) a causa delle condizioni cliniche considerate troppo delicate per un trasferimento.

Mamma Hollie, che dal 7 aprile è rimasta a fianco del figlio in ogni momento, ha quindi dovuto cedere, ma il suo dramma straziante ha contagiato l’intero paese. Ieri, fuori dall’ospedale londinese, si è radunata una folla di sostenitori con fiori, bigliettini e candele. La madre ha dichiarato: "Era un bimbo così bello, che ha lottato con grande coraggio fino alla fine, e questo mi rende fiera di essere sua mamma". La giovane zia di Archie, Ella Carter, ha raccontato piangendo: "Gli hanno bloccato le medicine alle 10 (ora locale, ndr) e per due ore è rimasto completamente stabile finché non hanno cominciato a ridurgli la ventilazione. Lì è diventato completamente blu. Non c’è assolutamente niente di dignitoso nel vedere morire un famigliare o soffocare un bambino. Nessuna famiglia dovrebbe dover affrontare quello che ci hanno fatto passare, è stato un atto barbarico".

Il capo del NHS Trust (che gestisce l’ospedale), Alistair Chesser, ha dichiarato: "I membri della famiglia hanno presenziato agli ultimi momenti e a loro vanno le nostre più sentite condoglianze in questo momento molto difficile. Il nostro staff ha fatto tutto il possibile, con grande compassione per Archie... Questo caso tragico non ha colpito solo la sua famiglia ma anche tutti noi all’ospedale e ha toccato i cuori di molta gente in tutto il paese". La sera prima, la madre di Archie aveva rilasciato un’intervista televisiva in cui si era detta "a pezzi": "È stata davvero dura e nonostante il mio tentativo di presentare un volto forte, dentro mi sento completamente a pezzi. Ho fatto tutto quello che ho potuto, tutto quello che gli avevo promesso". La Dance ha poi aggiunto che è "inaccettabile e disgustoso" che i genitori non abbiano alcun diritto nelle decisioni prese per la salute dei propri figli. Il caso di Archie viene dopo una lunga serie di casi simili, altrettanto tragici, tant’è che si moltiplicano le richieste di rivedere le leggi in materia limitando il potere dei giudici.