Giovedì 18 Aprile 2024

Legge di stabilità, la mobilitazione dei lavoratori delle Province. Filippeschi: "Gli enti locali rischiano il dissesto"

Sit-in lunedì davanti alla sede della Giunta della Regione Toscana. A Pisa uno striscione spunta dal balcone della Provincia: "La comunità provinciale pisana contro i tagli dei servizi e per salvaguardare il lavoro" / FOTO

Lo striscione appeso al balcone della Provincia di Pisa (foto Salvini)

Lo striscione appeso al balcone della Provincia di Pisa (foto Salvini)

Firenze, 14 dicembre 2014 - Agitazione tra i lavoratori delle Province della Toscana per il loro incerto futuro occupazionalePer domani è prevista una mobilitazione in concomitanza con la seduta dell'Osservatorio regionale presso la sede della Giunta della Regione Toscana. Le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di organizzare un presidio sit-in dei lavoratori delle Province domani in piazza Duomo a Firenze "quale segno di pressione e di esplicita protesta contro la situazione generale di stallo che si sta determinando".

Ieri intanto a Pisa ieri è apparso uno striscione al balcone della Provincia: "Scuole (manutenzioni, riscaldamento), strade e trasporti pubblici, ambiente e difesa del suolo: tutto indispensabile! La comunità provinciale pisana contro i tagli dei servizi e per salvaguardare il lavoro". E il presidente della Provincia di Pisa e sindaco della città capoluogo, Marco Filippeschi, commentando in una nota l'iter della legge di stabilità ha detto: "Le Province rischiano il dissesto generalizzato e i comuni una situazione insostenibile. Gli impegni presi dal Governo e dalla sua maggioranza con l'approvazione della legge Delrio e nell'assemblea nazionale dell'Anci, dove si garantiva l'introduzione della Local Tax in autonomia fiscale, non possono essere ancora disattesi. Il tempo sta per scadere". "Chiediamo un'assunzione di responsabilità - aggiunge - perché questi tagli ai comuni, alle nuove province e alle città metropolitane non possono essere considerati il pilastro sul quale si regge la legge di stabilità. Non è giusto e i patti non erano questi. Si deve ascoltare l'allarme che viene dai territori, da chi ha già gestito pesanti sacrifici come hanno fatto i sindaci. Se colpendo le province si taglieranno le risorse per gestire servizi e investimenti irrinunciabili (scuole, viabilità), si strapperà il rapporto d'intere comunità con le istituzioni che le rappresentano. Se si bloccheranno i servizi per l'impiego, si aggraverà una situazione di crisi occupazionale che impone presenza. E i dissesti aggraverebbero la spesa". Secondo Filippeschi, "se il personale delle Province non avrà garanzie per lo stipendio e il posto di lavoro, essendo gli esuberi fissati senza relazione con il trasferimento delle funzioni alle Regioni avremo presto drammatizzazioni e i sindaci che si sono messi a disposizione, gratuitamente, per attuare con rigore la legge Delrio non avranno risposte da dare, né vorranno fare da commissari liquidatori".