Spostamenti tra regioni: divieto prorogato al 27 marzo

Draghi pronto a prolungare lo stop di 30 giorni. Stessa sorte per le regole sulle visite a parenti e amici

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Roma, 21 febbraio 2021 - Decide Draghi con il nuovo governo domani (lunedì 22 febbraio) nel consiglio dei ministri convocato per le 9.30. 

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La strada è già segnata: il governo è pronto a prorogare il divieto di spostamento tra regioni (anche quelle gialle) che scade giovedì 25 febbraio. Resta l'incertezza sulla data: inizialmente si pensava a prorogare il divieto fino al 5 marzo quando scadrà il Dpcm 16 gennaio. Ma nelle ultime ore è emersa un'altra ipotesi che sembra trovare il favore dell'esecutivo: prorogare il divieto per 30 giornia decorrere dall'entrata in vigore del nuovo decreto. L'orientamento di Draghi è quello di fissare la nuova scadenza al 27 marzo e non il 31. Salvo colpi di scena, sarà questa la scelta del governo. Solo allora - se la curva del contagio lo consentirà - sarà lasciata libertà alle regioni gialle.

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Fonti ministeriali, precisando che una decisione definitiva sulla data non è stata ancora presa, spiegano che la proroga dovrebbe riguardare anche i limiti per le visite ad amici e parenti e cioè la regola che, per ora valida fino al 5 marzo, consente di spostarsi verso un'altra abitazione privata massimo in due persone, con i figli minori di 14 anni.

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La linea trova il favore del ministro della Salute Roberto Speranza che da sempre incarna l'ala rigorista. Per una proroga saranno certamente favorevoli anche i governatori delle Regioni che già a metà febbraio - preoccupati dall'escalation delle varianrti del virus - avevano chiesto al governo di prorogare l'iniziale scadenza del 15 febbraio. Ed era stato il governo Conte a decidere la proroga nell'ultimo suo atto prima dell'insediamento dell'esecutivo Draghi. 

Fare in fretta

Draghi lo ha già detto chiaramente nel suo discoreso di insediamento al Senato: i provvedimenti non devono calare a poche ore dalle scadenze (vedi quello sullo sci). Quindi già lunedì si saprà la decisione sulla proroga. E sembra esserci già una cesura rispetto al passato: nell'ordine del giorno del cdm si parla espressamente di un "decreto legge" e non di un dpcm.

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Il decreto legge potrebbe anche andare più in là e occuparsi del sistema a colori delle regioni che i governatori stanno criticando da settimane. L'altra sera la Conferenza delle Regioni si è divesa sull'idea caldeggiata dal governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, di creare per almeno un mese una zona unica arancione in tutt'Italia. Contrario in prima battuta il governatroe della Liguria, Giovanni Toti. Certo sul tavolo del governo c'è l'ipotesi di rivedere i criteri su cui si basa l'assegnazione delle regioni nelle singole zone colorate. Draghi ha ben presente l'imperativo di tutelare la salute ma anche quello di preservare l'economia. E stop and go troppo ravvicinati mettono in difficoltà le categorie (esempio baristi e ristoratori che devono aprire e chiudere senza certezze).

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