Mercoledì 24 Aprile 2024

Spionaggio russo, Biot resta in carcere. "Non ho messo in pericolo l'Italia"

L'ufficiale della Marina non risponde al gip. L'ordinanza: "Soggetto estremamento pericoloso. Ha tradito la fiducia dell'istituzione". L'avvocato: "Gravissima fragilità economica legata a una situazione familiare". I due russi espulsi si chiamano Alexey Nemudrov e Dmitri Ostroukhov

Walter Biot, l'ufficiale della Marina arrestato per spionaggio (Ansa)

Walter Biot, l'ufficiale della Marina arrestato per spionaggio (Ansa)

Roma, 1 aprile 2021 - Walter Biot non ha risposto alle domande del gip durante l'interrogatorio di convalida e garanzia al carcere di Regina Coeli, all'indomani dell'arrestato per spionaggio. Si è infatti avvalso della facoltà di non rispondere l'ufficiale della Marina Militare in servizio presso la Stato Maggiore della Difesa, fermato in flagranza dai carabinieri del Ros mentre passava documenti classificati a funzionari delle forze armate della Russia in cambio di 5mila euro.

Walter Biot: 3 video lo incastrano mentre fotografa documenti

Durante un colloquio in carcere con il suo avvocato Roberto De Vita, Biot ha però riferito che "dei fatti contestati non ci sono notizie che possano aver messo a repentaglio la sicurezza dello Stato, non ho mai messo in pericolo l'Italia''. ''Il mio assistito - ha detto ancora il suo legale - mi ha riferito di una gravissima fragilità economica legata a una situazione familiare. Sa di doversi difendere da accuse gravi ma siamo certi che i fatti verranno ridimensionati''.

Intanto, secondo quanto si apprende da fonti autorevoli, i due funzionari russi espulsi dall'Italia sono Alexey Nemudrov, addetto navale e aeronautico dell'ambasciata russa a Roma, e Dmitri Ostroukhov, impiegato nello stesso ufficio della sede diplomatica.

L'ordinanza di custodia cautelare

Nella scheda di memoria sequestrata a Walter Biot sono state trovate 181 foto di documenti cartacei classificati. In particolare, nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma, Antonella Minunni, si parla di 9 documenti di natura militare classificati come riservatissimi e 47 di tipo 'Nato Secret'. L'ufficiale arrestato gestiva documenti coperti da segreto preordinati alla sicurezza dello Stato. Biot si occupava, tra l'altro, della proiezione degli assetti italiani della Difesa in teatri operativi esteri e anche di operazioni Nato, Ue e Onu.

Nell'ordinanza si legge ancora che l'attivià di Biot non era "isolata e sporadica". Secondo il giudice il modo di agire del militare mostra "in maniera palmare l'estrema pericolosità del soggetto stante la professionalità dimostrata nel compimento delle suddette azione desumibile dai parecchi strumenti utilizzati (4 smartphone) e dagli accorgimenti adottati". Il documento del Gip evidenzia anche "le accurate modalità nell'agire, quali ad esempio l'inserimento della scheda Sd all'interno del bugiardino dei medicinali così come il fatto che dai telefoni in suo possesso non emergono appuntamenti o contatti con l'agente russo" tutti elementi "sintomatici dello spessore criminale dell'indagato che non si è posto alcuno scrupolo nel tradire la fiducia dell'istituzione di appartenenza al solo fine di conseguire profitti di natura economica".

Vertice Procura militare e ordinaria

Un vertice tra procura ordinaria e Procura militare si svolgerà nelle prossime settimane per fare il punto sulle indagini. I due rispettivi procuratori dovranno, tra le altre cose, valutare il tema della competenza, che può avere carattere concorrente o esclusivo.