Venerdì 19 Aprile 2024

Spinto sotto il treno. "Mio figlio pestato per una folle rivalità. È vivo per miracolo"

Parla la madre del 14enne aggredito dopo un sms a una ragazzina. Due minorenni fermati dai carabinieri: sono accusati di tentato omicidio

La stazione di Seregno

La stazione di Seregno

"Mio figlio ha rischiato di morire a quattordici anni perché un estraneo non ha accettato che la fidanzatina lo lasciasse e che si vedesse, da un paio di giorni, con un altro". La mamma dell’adolescente di Lentate sul Seveso, 15mila abitanti sulle colline brianzole, spinto sotto un treno alla stazione di Seregno, mercoledì pomeriggio, per un’assurda vendetta, non riesce a darsi pace. Una vera spedizione punitiva.

Seregno, ragazzino spinto sotto il treno per gli sms a un'amica: arrestati due 14enni

Il blitz è opera di altri due minorenni, italiani, di 14 e 15 anni, che ora sono accusati di tentato omicidio. A scatenare tutto, secondo le indagini della questura di Monza sarebbe stato un messaggio WhatsApp "di troppo" inviato dal giovanissimo finito sui binari dopo essere stato picchiato, alla ragazzina a cui è interessato uno dei suoi aggressori, poi rintracciati e fermati nel tardo pomeriggio, per decisione della Procura per i minorenni. Molti i testimoni che hanno visto e raccontato circostanze confermate dalle telecamere. Arrivato in stazione con un amico, la vittima, non ancora quindicenne, si trovava sul binario 1, quando è stato accerchiato da tre coetanei. Insulti, accuse e poi la richiesta della felpa firmata, lo scotto da pagare per aver osato mandare messaggi a chi non "doveva toccare". Mentalità di possesso che stride con la giovane età e rimanda a pagine buie della cronaca.

Il ragazzo è vivo per miracolo, la testa ha battuto violentemente su una delle carrozze di un regionale in transito, ed è rimasto incastrato fra la banchina e le ruote. Gli aggressori si sono presentati agli inquirenti. Uno alla caserma dei carabinieri di Desio, accompagnato dai genitori, l’altro direttamente in stazione. "Mi hanno detto i poliziotti che i due ragazzi sono stati trovati – spiega la donna –. Mi hanno detto che è stato uno solo a spingerlo. Anche mio figlio mi ha confermato tutto. Quel ragazzo poteva ucciderlo. Ora mio figlio ha dieci punti sulla testa, è pieno di lividi, non può camminare perché la gamba destra è stata trascinata dal treno. Ha le mani gonfie ed è tutto graffiato e dolorante – spiega la mamma, una 41enne di origini romene –. Ma vi rendete conto? Quel tipo, che non conosce, era due giorni che mandava messaggi di minacce terribili. Mai avremmo pensato che sarebbe accaduta una cosa simile".

Ogni pomeriggio alle 14, dopo la scuola, l’adolescente chiama la mamma per avvisarla che sta per salire sul treno. Mercoledì però il telefono è rimasto muto. "Preoccupata, l’ho chiamato più volte", spiega la signora con le lacrime agli occhi. "Mi ha risposto velocemente dicendomi che prima del mio arrivo dal lavoro mi avrebbe richiamata. Alle 15.30 ero a casa. Lui no. Ho cominciato a pensare al peggio. Quindi hanno suonato al campanello: erano i carabinieri: “Signora, suo figlio è stato spinto. Deve venire con noi, è in ospedale“. Sono stati gentili, mi hanno tranquillizzata dicendomi che era al pronto soccorso dell’ospedale di Monza e non era in pericolo di vita. Al pronto soccorso, un medico mi ha avvicinata dicendomi: “Lei è la mamma del ragazzo spinto sotto il treno?” Sono svenuta. Poi l’ho visto – continua –. Ha perso la memoria per ore. Verso mattina lo abbiamo portato a casa. Non riesce a muoversi dal letto, ha una prognosi di due mesi. Oggi sono stata a ritirare il suo zainetto: era tutto sporco di sangue". I due aggressori in stato di fermo ora sono al carcere minorile di Torino. Per loro "sussistono gravi, precisi e concordanti indizi di reati di tentata rapina aggravata e tentato omicidio in concorso".