Spinto a terra e morto in ospedale Minorenne indagato per omicidio

Un 46enne ubriaco batté la testa e fu lasciato agonizzante. I video incastrano banda di giovani

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di Stefano Chiossi

e Ylenia Rocco

CASINA (Reggio Emilia)

C’è un minorenne indagato per l’omicidio preterintenzionale del 46enne Walter Fornaciari, colpito e lasciato agonizzante a terra, e poi morto venerdì scorso dopo un lungo ricovero. Ma al vaglio c’è la posizione di almeno altri quattro ragazzi, tutti tra i 14 e i 17 anni (nati in Italia da genitori stranieri) che si trovavano con lui durante l’aggressione in via Roma, in pieno centro a Casina, comune montano da circa 4.500 anime nella provincia di Reggio Emilia.

È questa l’accusa formulata nel fascicolo aperto dalla Procura dei minori di Bologna sulla inquietante vicenda che ha scosso l’abitato montano. Il fattaccio risale a martedì 26 ottobre, in tarda serata. Walter Fornaciari viveva da solo a Casina; un uomo conosciuto di vista, ma poco considerato – quasi ignorato – a causa di evidenti problemi legati all’alcolismo. Il 46enne aveva bevuto anche quella sera (come hanno confermato gli accertamenti) e poco prima della mezzanotte è stato trovato accasciato. Non era la prima volta.

Ma la banale caduta ha subito rivelato un importante ferita alla testa con relativo trauma cranico, che ha richiesto l’immediato ricovero ospedaliero. Tutto inutile: Fornaciari, dopo 10 giorni in rianimazione, è morto venerdì scorso."Sono stato io a fare denuncia ai carabinieri" ha detto Luca Bertolini, ex consigliere comunale (sponda Pd) di Casina, compagno di banco e amico del 46enne. "L’ho visto a terra: Walter non poteva essersi procurato un trauma simile con una caduta. C’era altro".

E che qualcosa non tornasse è stato chiaro fin da subito ai carabinieri, nell’ascoltare la preziosa versione offerta da alcuni testimoni presenti il 26 ottobre. Sul posto quella sera, vicino alla vittima, era stato segnalato un gruppetto di giovani. Di più: Fornaciari sarebbe stato aggredito fisicamente, forse una ragazzata, un modo di infierire sul suo stato di ubriachezza, prima che uno di loro lo spingesse violentemente a terra causandogli il trauma cranico. Non a caso il reato ipotizzato inizialmente era lesioni gravissime. Ma dopo la lunga agonia (e la tragica morte) l’accusa è stata trasformata in omicidio. Come detto uno dei minorenni figura nel registro degli indagati, in cui potrebbero finire anche gli amici, all’interno di un fascicolo che è passato inevitabilmente alla Procura dei minori di Bologna. Decisiva in tal senso sarà l’autopsia.