Spinello, ultimo rifugio degli adepti. "Luogo sacro immune alla catastrofe"

Il paese è la roccaforte della comunità nata negli Stati Uniti. In ogni casa dei fedeli un bunker salva-vita

La villetta nel Forlivese dove viveva la coppia laziale seguace del guerriero Ramtha

La villetta nel Forlivese dove viveva la coppia laziale seguace del guerriero Ramtha

Dicono che una volta, al bar del passo del Carnaio, uno di loro riuscì a leggere le carte da gioco pur coperte. "È la ‘tecnica dell’infrarosso’, si impara sfruttando le potenzialità del medio cervello. Alcuni dei nostri sono giocatori professionisti al casinò", raccontava anni fa uno dei primi Ramtha che avevano scelto l’Appennino forlivese come casa. Ancora oggi una decina di famiglie – i numeri sono in calo – vive a Spinello, circa 220 residenti complessivi, frazione di Santa Sofia.

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Siamo a quasi mille metri sul livello del mare e questa è una delle caratteristiche più importanti. Lo ha detto Jz Knight, 76enne americana, che sostiene di essere in contatto medianico con Ramtha, un antico guerriero del continente perduto di Atlantide. Spinello è perfetta per loro: dolci colline, natura, ritmi lenti, tranquillità. "Meglio vivere lontani dalla costa", dicono. Colpa dei cambiamenti climatici che inducono a mettersi al riparo da possibili sconvolgimenti. Come? Tutti loro – anche la famiglia Neri – hanno "una cantina attrezzata", come la definisce qualcuno. Un vero e proprio bunker, secondo altri. Un luogo sotterraneo dove ci sono grandi scorte di cibo non deperibile e acqua, vere e proprie cisterne oppure pozzi. Obiettivo: l’autosufficienza.

I Maya avevano profetizzato la fine del mondo il 21 dicembre 2012, in coincidenza con la fine dell’età dell’oro del loro antichissimo calendario. E anche i Ramtha si aspettavano forti sconvolgimenti. "Questione di emissioni solari", spiegava una di loro. Dalle quali, però, Spinello – immersa nel verde di prati e boschi – sarebbe stata immune. "Non una catastrofe, ma un momento di crisi profonda", dicevano altri con maggiore prudenza. "Perché Ramtha insegna a vivere, non a morire".

L’apocalisse del 2012 è passata senza danni, anzi. Evidenti i benefici economici: diversi Ramtha si erano trasferiti nel paese, comprando e ristrutturando vecchi edifici. Molte sono seconde case, ma qualcuno ha preso anche la residenza. E poi resta Sportilia, un enorme centro sportivo dove nel 1994 Arrigo Sacchi portò gli azzurri in ritiro prima dei mondiali di calcio. La cittadella resta un luogo ideale per convegni e ritiri spirituali: loro li definiscono ‘scuola di illuminazione’. Da una verifica online, l’ultimo risale al 2018. Nel 2009 iscriversi costava 500 euro a testa. Oggi c’è anche la possibilità di scaricare via Facebook i file audio di ogni lezione, divisa in due parti: 14 euro l’una. I partecipanti in presenza sono stati, in passato, circa un migliaio. Nei corsi si ascolta anche musica rock: libera energie. E uno degli esercizi più comuni è il tiro con l’arco bendati: "All’inizio ci prendevano per matti ma è solo una tecnica di concentrazione focalizzata. Abbiamo affinato discipline orientali".

Nel 2001 la stessa Sportilia aveva accolto 500 seguaci di un’altra fede: i raeliani. Il giornalista francese Claude Vorilhon si ribattezzò Rael sostenendo di essere stato rapito dagli alieni, che gli avrebbero rivelato di aver creato l’umanità con l’ingegneria genetica. Affidandogli contestualmente un compito, quello di preparare il loro ritorno sulla Terra fondando una nuova religione. E, possibilmente, di aprire un’ambasciata. Anche il cosiddetto ‘profeta degli Ufo’ (come fu ribattezzato), manco a dirlo, era convinto che Spinello sarebbe stata perfetta.