Venerdì 19 Aprile 2024

Spiate in doccia, s’indaga dentro l’ospedale

Chi ha piazzato la microcamera aveva accesso all’area: badge e orari d’ingresso al setaccio. Il sindaco: questo atto è violenza contro le donne

EMPOLI (Firenze)

Rabbia, sdegno e riprovazione tra le corsie dell’ospedale San Giuseppe di Empoli. Il caso delle operatrici sanitarie spiate con una telecamera nascosta mentre si facevano la doccia ha dell’incredibile. Soprattutto per come era stato architettato il sistema per guardare attraverso il ‘buco della serratura’. In questo caso, però, lo spionaggio avveniva attraverso la parete con una microcamera. Sì, perché nel box doccia qualcuno aveva installato un minuscolo dispositivo, un "puntino" come lo hanno definito le vittime, collegato a un filo che, fatto passare attraverso il muro, era attaccato a un monitor che si trovava nello spogliatoio degli addetti alla manutenzione. Le due pareti sono confinanti.

Ed è proprio tra il personale delle ditte che si occupano di questo servizio che i carabinieri stanno concentrando le indagini. La scelta della telecamera, con alta risoluzione rispetto alle dimensioni, la perforazione con precisione del muro, il collegamento allo schermo, sembrano indicare l’azione di un esperto del settore, o comunque di una persona con una certa dimestichezza con l’elettronica. Di sicuro conosce bene gli ambienti del San Giuseppe e aveva una ‘chiave d’accesso’ per entrare nello spogliatoio. All’interno, infatti, si accede solo con un badge che hanno le dipendenti. È possibile che chi si occupa di interventi di manutenzione sia in possesso di un ‘passepartout’ che apre più di una porta del presidio di viale Boccaccio. Ma tra le ipotesi non si scarta neppure quella della clonazione di una della tessere in dotazione alle operatrici. Quello che è certo è che adesso farsi una doccia in ospedale, dopo il turno di lavoro, non è più un piacere.

Nonostante lo spogliatoio dello scandalo sia stato bonificato e i sopralluoghi effettuati in tutti gli altri locali presenti al San Giuseppe abbiano dato esito negativo, infermiere e medici donne continuano ad avere paura. Temono che chi si trovava dall’altra parte della parete non si sia limitato a guardarle sotto il getto della doccia, ma che le immagini siano in circolazione. La preoccupazione è tanta anche perché il ritrovamento risale a un paio di settimane fa, ma da quanto tempo il dispositivo fosse lì e quante donne abbia ripreso non è ancora chiaro. I carabinieri stanno lavorando sulle testimonianze e sulle immagini del sistema di sicurezza dell’ospedale.

Dopo la levata di scudi dei sindacati è arrivata la solidarietà trasversale della politica. Il sindaco di Empoli, Brenda Barnini, ha spiegato che "questo gesto è da considerarsi a tutti gli effetti come violenza".

Irene Puccioni