Cinema e teatri per importanza simbolica vengono subito dopo la scuola. E non c’è solo l’aspetto simbolico: esercenti e addetti ai lavori – ridotti allo stremo – spingono per la ripresa. Una ripresa che è collegata al ritorno delle zone gialle: l’ultimo dpcm, infatti, consentiva di riaprire con meccanismo automatico in queste aree. Sul ’come’ gli ultimi dubbi saranno forse spazzati via domani: è prevista una nuova riunione del Cts sulle modalità di apertura messe a punto dal ministro Franceschini.
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Il protocollo del ministro della Cultura prevede l’occupazione dei posti di cinema, teatri, sale da concerto al 50% della capienza, ovvero uno su due, con un massimo di 500 spettatori nei luoghi chiusi e 1.000 all’aperto. Ci deve essere un distanziamento minimo tra uno spettatore e l’altro, sia frontalmente sia lateralmente, almeno di un metro, misura che non viene applicata per i nuclei familiari, i conviventi o qualora vengano usati divisori in plexiglass.
Le proteste degli addetti ai lavori hanno lasciato il segno: il tampone obbligatorio negativo effettuato nelle 48 ore precedenti viene limitato solo agli eventi straordinari. Tra questi, i concerti negli stadi: "Se riaprono per le partite di calcio, le stesse regole negli stessi luoghi devono valere per i concerti", sottolinea Franceschini.
Mascherina Ffp2 obbligatoria e si fa divieto di consumare pop corn, coca cola o gelati in sala per evitare il rischio di abbassare il dispositivo di protezione. Nei guardaroba indumenti e oggetti devono essere risposti in appositi sacchetti.
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