
L’ex allenatore della Nazionale: "Sono deluso da me stesso" .
"Sono dispiaciuto di me stesso, non sono riuscito a far dare il meglio ai giocatori, a diventare un corpo unico con loro. Che sono forti e ne sono ancora convinto, ma visti i risultati sotto la mia gestione debbo assumermi la responsabilità".
Luciano Spalletti sarà il ct dell’Italia per l’ultima volta stasera a Reggio Emilia, dove gli azzurri affrontano la Moldavia con l’obbligo di vincere con molti gol di scarto, per continuare a sperare ancora di andare ai Mondiali. Qualsiasi altro risultato renderebbe decisiva in negativo la brutta sconfitta di venerdì in Norvegia, che è costata il posto al ct toscano e che porterà un nuovo tecnico (Stefano Pioli favorito su Claudio Ranieri) sulla panchina azzurra alla prossima partita di settembre.
In teoria la decisione del presidente della Figc Gravina doveva arrivare domani, in pratica ieri Spalletti si è presentato in conferenza stampa per annunciare il proprio esonero. Parlando da uomo ferito, al punto di lasciare la sala con voce rotta quando alla fine gli è stato chiesto se si fosse sentito tradito da qualcuno: "Gravina, Giancarlo, Marco, Mauro, Roberto, Emiliano". Nomi di dirigenti e staff azzurro, ma non sembrava un modo per puntare il dito, anzi: se c’è una cosa che Spalletti ha fatto bene, ieri, è stato evitare di scaricare sugli altri le responsabilità, da uomo vero come la terra delle sue colline toscane che tanto gli piace lavorare: "Gravina mi ha comunicato che sono stato esonerato, da martedì lavoreremo per la risoluzione del contratto perché voglio agevolare in ogni modo il futuro della nazionale, ho inteso il mio ruolo come un servizio alla patria. Fino a lunedì (oggi, ndr) riscuoto, da martedì (domani, ndr) non riscuoto più. A me dispiace tantissimo perché non avrei mai mollato, soprattutto quando le cose vanno male, e per il rapporto che abbiamo con Gravina. Ma dalla Federazione ho sempre ricevuto tutto il supporto alle mie richieste. Vincere e convincere contro la Moldavia sarebbe sicuramente importante per aprire nel miglior modo possibile il ciclo di chi verrà a sostituirmi. Ho visto molti calciatori sotto le loro possibilità, ora la differenza la farà il carattere".
E adesso? Adesso non c’è fretta di arrivare ad un annuncio immediato, la prossima partita sarà il 5 settembre a Bergamo contro l’Estonia, ma Gravina sembra intenzionato a non aspettare troppo. Ha rischiato di saltare insieme a Spalletti dopo la grande delusione dell’Europeo, ha saputo convincere il mondo del calcio a confermarlo, e ieri mattina aveva anticipato al Festival della Serie A di Parma quello che sarebbe successo poche ore dopo ("inaccettabile perdere come contro la Norvegia, non so se Spalletti resta"), ma la ricerca del nuovo ct era già iniziata subito dopo la disfatta di Oslo. Stefano Pioli, promesso sposo in seconde nozze alla Fiorentina, ha preso tempo all’improvviso con i viola e rimane il favorito, Claudio Ranieri avrebbe il tempo per liberarsi anche se casualmente nelle stesse ore in cui ha iniziato a circolare il suo nome i Friedkin, padroni della Roma, hanno annunciato che il suo futuro è ancora giallorosso. Ma ha appena scelto e annunciato il suo erede (Gasperini): nel caso lo chiedesse, gli americani non potranno opporsi, sicuramente nell’incredibile campionato fatto con la Roma Ranieri ha acquistato definitivamente la fama di uomo che risolve problemi, tipo il Mr. Wolf di Pulp Fiction per capirci. Ma oggi in pole position c’è un altro ’normalizzatore’ come Pioli, tutti gli altri nomi (dal ritorno di Mancini a ex campioni del mondo del 2006) sono al momento solo suggestioni o consigli non richiesti.