Soverato, donna nigeriana chiede di essere pagata e viene picchiata. Il video

L'aggressione avvenuta nel ristorante di uno stabilimento balneare, è stata ripresa dalla lavoratrice e postata sui social

La ragazza nigeriana che chiede di essere pagata

La ragazza nigeriana che chiede di essere pagata

Catanzaro, 3 agosto 2022 - Una donna nigeriana di 25 anni si presenta dal datore di lavoro nel ristorante di uno stabilimento balneare a Soverato Marina, famosa località nel Catanzarese, dove svolgeva la mansione di lavapiatti, chiede di essere pagata e come risposta viene presa a schiaffi e calci. La scena agghiacciante è stata ripresa in un video poi postato sui social dal gruppo 'Il pagamento? Poi vediamo - Osservatorio sullo sfruttamento in Calabria'. La donna ha raccontato ai carabinieri l'aggressione e gli insulti ricevuti, ma non ha sporto denuncia. Successivamente anche il gestore dell'esercizio si è recato dai carabinieri per fornire la propria versione dei fatti. I militari hanno avviato accertamenti sui fatti accaduti.

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Nel video, andato in diretta su Instagram, si vede e si sente la giovane nigeriana che chiede all'interlocutore che le sta davanti: "Dove sono i miei soldi?". La risposta dell'uomo è: "Non ti preoccupare, ci sono gli avvocati e adesso arrivano i carabinieri, qui è casa mia". La scena prosegue con momenti sempre più concitati, con dialoghi in parte in dialetto calabrese, fino a quando la donna che viene colpita e spintonata. Secondo quanto riportato nei commenti del post che ha pubblicato il video dell'aggressione, la donna è finita al pronto soccorso dell'ospedale di Soverato con lesioni multiple. Nello stesso post Facebook non mancano i commenti di solidarietà e di critica verso il comportamento dei titolari del ristorante: "Vergognati", Solo gli stranieri hanno il coraggio di denuncia. Noi italiani invece...", "Pazzesco", "Maledetti", "Uno schifo", Vergogna, ma i controlli dove sono". E c'è chi fornisce la pagina Facebook del lido di Soverato dove è avvenuta l'aggressione.

La vicenda ha suscitato la ferma condanna della segreteria regionale della Filcams Cgil Calabria, che ha deciso di organizzare a Soverato un flash mob. "Quello che a noi pare chiaro - sostiene la Filcams Cgil - è che questo episodio, che purtroppo episodio non è vista deregulation diffusa nel settore turistico, è frutto di una cultura del disprezzo di ciò che è pubblico, delle leggi e dei contratti di lavoro. Questa situazione ha dei responsabili, naturalmente, poiché nonostante le denunce chi deve occuparsi di far rispettare le regole, si gira sempre da qualche altra parte. E' indecente vivere in un Paese dove chi lavora subisce ancora certi trattamenti. La Calabria ed il turismo non decolleranno mai se la sua economia continuerà ad essere fondata sul lavoro nero, su imprenditori casalinghi che non pagano le tasse e non rispettano i contratti di lavoro. La Filcams Cgil Calabria - conclude l'organizzazione sindacale - sta cercando di contattare questa lavoratrice, alla quale va la nostra totale solidarietà, per chiederLe il mandato a rappresentarla ed assisterla in tutte le sedi per ottenere ciò che le spetta. A lei dovranno essere riconosciuti tutti i suoi diritti calpestati da gente che non merita di occupare un bene pubblico".