Sos reinfezioni Covid, No vax e medici i più esposti

L’Iss: Omicron può contagiare anche chi è già stato positivo, già 108mila casi. Con la terza dose la protezione dal virus risale al 66,7%

ROMA - Non solo Omicron ha una maggior capacità infettiva, a fronte di una minor gravità del suo quadro clinico, è anche in grado di reinfettare (e non poco) chi pensava di aver chiuso i conti col Covid dopo il primo contagio. È quanto emerge dall’ultimo report targato Iss (Istituto superiore di sanità). Dal 24 agosto scorso al 9 gennaio 2022 sono stati segnalati 108.886 casi di reinfezioni, pari a 2,7% del totale dei casi notificati. Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni (3,2%) sul totale dei casi segnalati risulta stabile rispetto alla settimana precedente (3,4%).

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La probabilità di reifettarsi con il virus Sars-CoV-2 è più elevata nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con almeno una dose e negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione. Nel periodo compreso fra il 17 dicembre scorso e il 16 gennaio le reinfezioni hanno riguardato in particolare la fascia d’età 20-30 anni (38,9%), le donne (53,2%), residenti al Nord (74%), chi aveva fatto la prima dose di vaccino dopo la prima diagnosi (73,1%).

Dall’Istituto superiore di sanità arrivano anche gli ultimi dati sull’efficacia della profilassi nella prevenzione dal contagio da Covid-19 e nella difesa dall’insorgere di una patologia grave conseguente all’infezione. La copertura del vaccino nel prevenire la diagnosi d’infezione da Sars-CoV-2 è pari al 66% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, scende al 53% tra i 91 e 120 giorni e si abbassa ulteriormente al 34,7% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale. Torna, però, al 66,7% nei soggetti vaccinati con dose booster. I numeri emergono dal report esteso pubblicato ieri, un documento che integra il monitoraggio settimanale sul Covid. In merito alla protezione del vaccino nel prevenire casi di malattia severa, l’efficacia è pari al 95% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, al 93% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni e scende all’89% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni. Risale nei soggetti vaccinati con dose aggiuntivabooster, raggiungendo il 97,5% di efficacia.

Quanto al tasso di mortalità standardizzato per età relativo alla popolazione over12, nel periodo 26112021-26122021, per i non vaccinati (52,9 decessi per 100.000 abitanti) risulta circa undici volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno o da 120 giorni (4,6 decessi per 100.000 abitanti) e circa trentatré volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntivabooster (1,6 decessi per 100.000 abitanti).

Altro tema, l’andamento dei contagi nell’ultima settimana fra i giovanissimi, secondo il “Focus età scolare (0-19 anni)’ del report esteso dell’Istituto superiore di Sanità sulla situazione Covid in Italia (aggiornamento del 19 gennaio 2022), l’infezione è in crescita: la percentuale dei casi segnalati nella popolazione di età scolare arriva al 24% contro il 20% rilevato nei sette giorni antecedenti. Un incremento che si spiega verosimilmente in virtù, da un lato, della riapertura delle scuole, dall’altra, della maggiore attività di screening effettuata all`interno delle strutture scolastiche..