Mercoledì 24 Aprile 2024

Solstizio d'Inverno 2017, oggi è il giorno più corto. Le ore di luce città per città

Ecco cosa fare per festeggiare il 21 dicembre, la giornata più corta (e la notte più lunga) dell'anno secondo le antiche usanze più belle al mondo. Le ore di luce città per cittàè Solstizio d'inverno, facciamo chiarezza. La differenza col perielio Solstizio d'inverno 2017, i rituali più curiosi Previsioni meteo per Natale e Santo Stefano. "Quiete prima della tempesta" Santa Lucia, la bufala della notte più lunga che ci sia

Monte marenzo (fotowebgio)

Monte marenzo (fotowebgio)

Roma, 21 dicembre 2017 - L'attesa per il solstizio di inverno 2017 è finita: cade oggi, giovedì 21 dicembre, la giornata più breve dell'anno che segna l'inizio astrale dell'inverno. Il significato latino ne anticipa il senso: sol- (sole),  e -sistere (fermarsi). E' il momento in cui la stella raggiunge, nel suo moto apparente rispetto alla Terra, il punto di declinazione massima o minima (ed è il secondo caso quello odierno). E' avvenuto alle 17:28 di oggi pomeriggio. Il 3 gennaio 2018 alle 6 del mattina, invece, si verificherà il perielio, ovvero il punto di minima distanza del sole dalla Terra. 

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Quanto dura il giorno città per città. L'ora dell'alba è prevista per le 7:55 e avremo il tramonto già alle 16:28: un intervallo di luce da poco più di otto ore (8 ore e 35 minuti, per la precisione). Dipenderà poi dalle città. A Bologna, ad esempio, il sole sorgerà alle 7:45 per tramontare alle 16.39. A Milano alba alle 7:58, tramonto ore 16:44. Luce dalle 7:32 alle 16:43 a Roma, dalle 7:43 alle 16:42 a Firenze,  dalle 7:17 alle 16:51 a Palermo, dalle 7:37 alle 17:05 a Cagliari, dalle 8:02 alle 16.51 a Torino, dalle 7:08 - 16:42 a Reggio Calabria e dalle 7:20 alle 16:41 a Napoli. Interessante il confronto tra Bolzano (7:53 - 16:31) e Ragusa (8:07-17:48): i siciliani potranno godere di oltre un'ora di luce in più.

Dal 22 le giornate torneranno progressivamente ad allungarsi. Smentita la credenza popolare su Santa Lucia, ovvero il 13 di dicembre, che non è la notte più lunga dell'anno. Nonostante il Solstizio d'inverno cada effettivamente in uno dei periodi in cui il sole si trova alla minor distanza dalla terra in tutto l'anno, l'inclinazione del nostro pianeta disperde gran parte del calore dei raggi solari e per questo fa freddo. Non si tratta comunque del giorno più gelido, record che cade quasi sempre tra gennaio e febbraio. Il giorno più breve significa però anche la notte più lunga e questo lascia spazio a tante idee e modi per festeggiare questo avvenimento.

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Curiosamente, nell'antichità il solstizio d'inverno è sempre stato festeggiato come un momento di gioia visto che, dopo la lunga notte, sarebbe rinata la luce e a tale fenomeno gli antichi attribuivano i significati più disparati ma tutti accomunati dall'idea del ritorno/trionfo della luce sulle tenebre. 

LE TRADIZIONI - Per le popolazioni precristiane del nord Europa il solstizio d'inverno era quindi un'occasione di giubilo da celebrare con rituali piuttosto curiosi. Era lo Yule, la festa della luce in occasione della quale si banchettava sotto grandi alberi di pino, probabilmente antenati degli odierni alberi di Natale. Per gli antichi romani erano i Saturnali, celebrazioni festose nelle quali oltre a scambiarsi doni si sconvolgevano per una notte le gerarchie sociali e i servi sedevano con i padroni.

Le antiche popolazioni celtiche dell'Inghilterra precristiana attribuivano un significato esoterico al solstizio considerandolo un momento in cui la magia e l'aldilà erano particolarmente potenti e duqnue una notte propizia per celebrare riti. A questo propristo sembra che il famosissimo complesso megalitico di Stonhenge sia stato eretto dai Druidi (una casta di stregoni celtici) proprio come luogo dove osservare il tramonto del solstizio d'inverno e celebrare riti. Ancora oggi moltissime persone vi si radunano per festeggiare l'avvenimento.

Stonehenge (AFP)
Stonehenge (AFP)

A Brighton, in Inghilterra, moltissime persone festeggiano ancora oggi il Solstizio d'inverno tramite la parata denominata 'Burning the Clocks', nella quale si sfila per la città con musica e lanterne di carta fino ad arrivare alla spiaggia dove solitamente si conclude con un falò e fuochi d'artificio. Infine, il Solstizio d'inverno ha sempre ricoperto, e ricopre tuttora, una grande importanza simbolica in Cina, dove gli imperatori innalzavano preghiere al cielo e il popolo celebrava gli avi. A tutt'oggi in Cina l'avvenimento si festeggia ricordando i defunti e mangiando ravioli, tanto che alcuni lo considerano un piccolo capodanno.