Martedì 16 Aprile 2024

Ridimensionò lo scandalo pedofilia: il Papa pensiona il cardinale Sodano

Era decano del Collegio cardinalizio. Segretario di Stato per quindici anni, ha sostenuto il fondatore dei Legionari di Cristo, poi condannato per abusi sessuali su minori. Bollò come "chiacchiericcio" il clamore mediatico sul dramma dei preti orchi

Papa Francesco con Angelo Sodano (Ansa)

Papa Francesco con Angelo Sodano (Ansa)

Città del Vaticano, 21 dicembre 2019 - Si chiude l’era del cardinale Angelo Sodano. Definitivamente. Durante il tradizionale scambio di auguri con la Curia romana, stamane papa Francesco ha accettato la rinuncia all’incarico di decano (presidente, ndr) del Collegio cardinalizio avanzata dal porporato astigiano. Era l’ultimo ruolo attivo ricoperto dal 92enne principe della Chiesa, potentissimo segretario di Stato vaticano dal 1991 al 2006, prima sotto Giovanni Paolo II e poi, per qualche mese, al servizio di Benedetto XVI. Il passo indietro ha del clamoroso, considerando che nella storia della Chiesa, al netto di sparute deposizioni, si contano solo due decani dimissionari (nella seconda metà del '900 i cardinali Agnelo Rossi e Bernardin Gantin, usciti di scena entrambi al compimento degli 80 anni). La rinuncia ha offerto il destro a Bergoglio per una riforma storica: la resa quinquennale di una carica prevista finora a vita. Dal motu proprio nessuna modifica del procedimento di elezione del decano che resta affidata ai cardinali vescovi, chiamati a questo punto a votare il successore di Sodano. 

Nell’accettare le dimissioni il Papa ha evidentemente tenuto conto dell’età avanzata dell'ex segretario di Stato, ma è difficile non considerare il momento in cui è maturata la decisione. Solo pochi giorni fa sono stati resi noti due rescritti con i quali, da un lato, è stato abrogato il segreto pontificio per i procedimenti canonici su casi di pedofilia, dall’altro, si è ridefinito il reato di detenzione di materiale pedopornografico. Tempistica quantomeno sospetta, se si tiene conto che lo scandalo degli abusi sessuali su minori ha accompagnato il ministero di Sodano.

A partire dal suo controverso sostegno al fondatore dei Legionari di Cristo, Marcial Maciel Degollado. In virtù di questa sua simpatia, non sono mancati coloro che lo hanno accusato di aver coperto, specie durante gli ultimi, tribolati anni di vita di Giovanni Paolo II, il sacerdote messicano che la Santa Sede ha condannato per atti di pedofilia compiuti sui seminaristi solo nel 2006. Ovvero al tramonto del mandato del cardinale in Segreteria di Stato. Più in generale, a Sodano si rimprovera di non avere compreso subito la portata del dramma degli abusi. Lo proverebbe lo scivolone del 2010, quando, durante la messa pasquale in piazza San Pietro, il primo ministro vaticano derubricò a ’chiacchiericcio’ il clamore mediatico suscitato dallo stillicidio di casi che venivano a galla senza soluzione di continuità.

Il passo falso gli costò critiche roventi, dentro e fuori la Chiesa. Su tutte quella dell’arcivescovo di Vienna, Christoph Schoenborn, che, in un incontro coi cronisti, che avrebbe dovuto restare riservato, parlò di ”grave offesa“ alle vittime dei preti pedofili. Sempre il cardinale austriaco, fedelissimo di Bergoglio, di recente ha raccontato i dettagli di un faccia a faccia con Sodano sul tema delle violenze. Recatosi in Vaticano per sostenere le accuse di abusi sui minori contro Hans Hermann Groer, suo predecessore a Vienna, Schoenborn ha confidato di non essere stato creduto. Per giunta, senza troppi complimenti.