Mercoledì 24 Aprile 2024

Star del calcio a scuola di social. "Basta insulti"

I club di serie A agli esperti di cyberbullismo: "Aiutateci, è emergenza smartphone". Seminari dalle giovanili, a lezione anche i genitori

Balotelli dopo il gol con la maglia del Marsiglia realizza una diretta Instagram

Balotelli dopo il gol con la maglia del Marsiglia realizza una diretta Instagram

Piccoli calciatori, allenatori, dirigenti e fenomeni della Serie A a lezione di social. "Alcune società (di cui per ora non si può rivelare il nome perché gli accordi si stanno stringendo proprio in queste ore, ndr) ci hanno chiesto aiuto – racconta Ivano Zoppi, segretario generale della Fondazione Carolina, dedicata a Carolina Picchio, uccisa dal cyberbullismo – dicendo: abbiamo un problema, serve un intervento educativo sul corretto uso dei social. Ormai non è più un’emergenza tecnologica, ma educativa. Le squadre di calcio non hanno in organico una figura con la competenza specifica contro il bullismo on line, non esiste un media educator (un educatore alle tecnologie, ndr)".

Il progetto – che dovrebbe vedere la luce nel girone di ritorno del campionato italiano, attraverso incontri didattici interattivi in cui i partecipanti metteranno in discussione il proprio vissuto – nasce da un’esperienza vincente con le giovanili del Milan. Anche l’attuale numero uno del Diavolo e della Nazionale, Gigio Donnarumma, seguì quei seminari. "Qualche anno fa abbiamo tenuto lezioni contro il cyberbullismo con le squadre giovanili rossonere – prosegue Zoppi –: lo sport per quello che rappresenta a livello sociale deve essere toccato dalle tematiche di prevenzione. Nei corsi al Milan trovammo gruppi WhatsApp in cui i ragazzi si insultavano, giocatori che venivano esclusi da alcune chat collettive". L’idea è di lavorare con i club, partendo dal settore giovanile e arrivare fino alla prima squadra, dove campioni come Cristiano Ronaldo o Balotelli hanno milioni di follower sui social.

"Con i ragazzi creiamo attività e giochi che portano a riflettere sui comportamenti sbagliati; con gli allenatori e i dirigenti cerchiamo di trasmettere il concetto di empatia, studiando insieme le regole del gruppo – spiega il format istruttivo, l’esperto di cyberbullismo –. Il lavoro più difficile è con i genitori dei baby calciatori, perché si rifiutano di credere che il proprio figlio sbagli. Usiamo le tecniche dei videogame, con i visori 3D, per coinvolgere l’utente: gli facciamo vivere la situazione di bullismo nel ruolo di spettatore e loro possono bloccare l’aggressore, fermando il video".

Deconcentrazione, commenti offensivi, giovani condizionati dalla popolarità sul web: ecco cosa distoglie i nostri ragazzi da una sana attività sportiva. "I giovani iperconnessi rovinano la propria reputazione e anche quella della squadra con sfoghi e insulti sui social. Ronaldo mi pare un esempio positivo, mentre uno come Balotelli magari intraprende battaglie eticamente giustissime, come quelle anti razzismo, ma lo fa spesso nel modo sbagliato, usando una comunicazione errata. Il post provocatorio va bene, ma non deve essere offensivo: un calciatore può dire ‘voglio segnare 3 gol nel derby’ ma non può scrivere ‘andiamo sotto la curva a sfottere i tifosi avversari’ perché diventa un modello negativo. Un campione che mostra il Rolex nuovo o la super Bmw che ha comprato crea nei ragazzi il desiderio di emulazione e il calcio diventa un mezzo per essere ricco come il proprio idolo", spiega Zoppi.

Infine, il rebus della vanità, sindrome che colpisce la quasi totalità dei calciatori: "L’esibizionismo è un problema enorme, viene esposta la propria identità per avere più like e i ragazzi replicano questo comportamento. I calciatori che sono anche influencer dei giovani devono fare molta attenzione", conclude l’esperto.

Gli esempi di un uso distorto dello smartphone o dei social da parte degli sportivi non mancano, dal calcio al tennis. Una foto dei giocatori (proprio) del Milan con la testa china sul telefonino negli spogliatoi ha fatto il giro del web scatenando l’ira dei tifosi e appassionati. Poi, la diretta social di Radja Nainggolan ubriaco nella notte di capodanno con torpiloqui che lo porterà alla separazione dalla Roma a fine stagione. Come non ricordare Balotelli quando si fece riprendere durante una ’scommessa’ (lui negerà) in cui un amico si buttò nel mare di Napoli in scooter per 2mila euro. Infine, Il caso del portiere di Reggio Emilia sospeso per un video virale in atteggiamenti intimi con una ragazza nei bagni di una disco.