Martedì 23 Aprile 2024

"Smartphone vietati per legge ai bimbi. Sul cervello stessi effetti delle droghe"

Il guru Manfred Spitzer, autore di ’Demenza digitale’: a scuola i cellulari distraggono anche solo stando ’silenziosi’ sui banchi . "Per il profitto dei colossi web è a rischio il futuro dei giovani. La formazione digitale? Assurda, si passano ore davanti al display"

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Professor Manfred Spitzer, crede sia giusto vietare per legge – come propone il senatore azzurro Andrea Cangini – l’uso dello smartphone agli under 14?

"Dato che ormai conosciamo molto sui rischi e gli effetti collaterali dell’uso dello smartphone, soprattutto nei bambini e negli adolescenti, questa discussione legislativa è sacrosanta – risponde l’illustre neuropsichiatra tedesco autore del saggio Demenza digitale –. Lo smartphone interferisce con le basi neurobiologiche, con lo sviluppo psicosociale e fisico. Gli effetti sulla salute, soprattutto dei ragazzi, è dannoso. Si rischiano la miopia, l’obesità, disturbi muscoloscheletrici, insonnia, ipertensione, diabete di tipo II, danni alle coronarie, ictus, ansia, dipendenza demenza".

Una strage silenziosa.

"Qualsiasi agenzia regolatrice governativa lo vieterebbe se fosse un medicinale. Non è responsabile convivere con questi pericoli, perché si mette a repentaglio il futuro delle prossime generazioni, solo per il profitto delle aziende più ricche della Terra".

Le istituzioni dovrebbero trattare l’uso degli smartphone dei bambini come droghe o alcol?

"Sì. L’Organizzazione mondiale della sanità afferma chiaramente: i bambini meno trascorrono tempo davanti allo schermo, meglio è. Ed è anche chiaro che gli smartphone causano dipendenza. Mentre i videogame sono particolarmente problematico per i ragazzi, i social sono il maggiore nemico delle ragazze. Uno studio americano ha scoperto che per ogni ora in più trascorsa su Internet, c’è un rischio maggiore di suicidio. Non a caso, il tasso di suicidi negli Stati Uniti è raddoppiato nelle ragazze".

Gli smartphone nelle scuole quanto danneggiano l’apprendimento?

"In modo incredibile. Un recente studio ha rilevato che gli smartphone distolgono l’attenzione, anche se sono semplicemente appoggiati sul banco, non squillando e non emettendo segnali acustici".

Come mai?

"Scatta una sorta di tormento mentale: ’potrebbe esserci qualche nuovo messaggio’, e le persone devono costantemente reprimere l’impulso di prenderlo per controllare. Questo effetto abbassa il quoziente intellettivo. Altri studi hanno dimostrato che se si distribuiscono cellulari in classe a ragazzi che non ce l’hanno, i voti calano. E se invece si vietano, il rendimento aumenta. I maggiori effetti collaterali li hanno i ragazzi meno brillanti, purtroppo".

Che tipo di problemi, a causa dell’abuso della tecnologia, hanno i giovani che entrano nel mondo del lavoro presente?

"Deficit di attenzione, motivazionali e sociali dovrebbero essere la massima preoccupazione. La tecnologia digitale annienta la voglia dei giovani di stare in compagnia, elimina l’essenza dei giovani".

Cosa si può fare per limitare i danni che la dipendenza dal web crea sui giovani?

"Spesso gli esperti dicono che abbiamo bisogno di essere più formati sui social media e sull’uso delle nuove tecnologie. Ma questo significa che si dovrebbero usare più cellulari e tablet nelle scuole, se non addirittura all’asilo. A mio avviso, questo è completamente fuorviante, e ancora una volta, l’Oms si schiera dalla mia parte: meno tempo sullo schermo, meglio è. Faccio un esempio drastico: l’alcol provoca dipendenza e danneggia lo sviluppo del cervello. Ecco perché proteggiamo i bambini dall’alcol. Sicuramente non ci verrebbe mai in mente di promuovere la competenza e la formazione sull’alcol per instradare i futuri adulti a ’un uso giusto e sano’ dell’alcol".

Come possiamo aiutare i genitori che hanno scambiato il proprio telefonino per una baby sitter?

"Dobbiamo dire loro che stanno danneggiando i propri figli. Smartphone – come TV, computer e altri supporti sullo schermo – non dovrebbero mai essere usati per fare compagnia ai più piccoli, per farli mangiare o per addormentarli. Insomma non sono come baby sitter! In passato i genitori usavano piccoli panni imbevuti di alcol e oppio per calmare i figli piccoli. ’Cosa facevano???’, potremmo dire sentendo oggi questa storia. Spero che fra qualche anno accada lo stesso a proposito dei cellulari. ’Cosa facevano i genitori del 21° secolo? Davvero piazzavano i figli lì davanti?’".