Alla scoperta dei borghi più belli e dei dolci capolavori: le sise delle monache

Guardiagrele (Chieti), patria dello squisito pan di spagna alla crema che la tradizione vuole nato in un convento di clausura

Emo Lullo

Emo Lullo

Guardiagrele (Chieti), 2 novembre 2018 - Unico tabù il laboratorio, là in fondo, “mi spiace, non facciamo entrare nessuno”. Emo Lullo, quarta generazione di pasticcieri, sorride dietro la storica insegna della sua bottega nel centro di Guardiagrele. Si sente odore di cose buone, nelle scansie di legno una parata di biscotti, torroni, caramelle di ogni tipo. Ma il pezzo forte sono le sise delle monache, un dolce speciale che trovi solo qui, in questo borgo incantevole nella provincia di Chieti. I clienti arrivano  ma il padrone di casa rinvia, “ancora cinque minuti”. Perché i tempi sono tutto per questo capolavoro di semplicità, pan di spagna, crema e zucchero a velo. Dolce ‘protetto’,  marchio registrato e disciplinare di produzione, il ministero le ha inserite nei Pat, prodotti agroalimentari tradizionali, per entrarci devono esserci regole protratte da almeno 25 anni. Quel tempo si moltiplica per le sise, i seni delle monache o Tre Monti come sono anche chiamate, tra leggenda e tradizione. C’è chi riporta la storia dell’antico convento di clausura e all’abitudine delle suore di mettersi una fascia sul seno, per renderlo meno evidente, e chi rimanda invece alle cime d’Abruzzo, Gran Sasso, Majella, Velino-Sirente.