Siracusa, 20enne uccisa e gettata in un pozzo. Confessa il compagno

Laura Petrolito era mamma di due bambini. Su Facebook scriveva: "Non giudicate la mia vita"

Laura Petrolito con Paolo Cugno, che ha confessato di averla uccisa (Ansa)

Laura Petrolito con Paolo Cugno, che ha confessato di averla uccisa (Ansa)

Siracusa, 18 marzo 2018 - Pugnalata e gettata in un pozzo. Così è morta Laura Petrolito, 20 anni, mamma di due bambini.  A denunciarne la scomparsa era stato ieri sera il padre, che non era riuscito a mettersi in contatto con la figlia e neanche con il compagno, Paolo Cugno. L'uomo, alla fine del lungo interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Noto, alla fine ha confessato: è in stato di fermo. Le indagini dovranno chiarire se abbia commesso da solo il femminicidio o se si sia fatto aiutare da qualcuno, almeno a occultare il cadavere.

Il corpo straziato della ragazza, raggiunto da numerose coltellate, è stato ritrovato in un pozzo artesiano, in contrada Stallaini, nelle colline sopra Canicattini Bagni, comune del Siracusano. Alcune parti in metallo della struttura hanno impedito che finisse sul fondo. Probabilmente l'omicida non se ne è accorto e si è preoccupato unicamente di chiudere la botola di superficie del pozzo. Da un primo esame esterno del cadavere risulta che il delitto sarebbe avvenuto nella tarda serata di ieri, intorno alle 22.

Questa mattina la tragica scoperta. Sembra che Laura e il compagno non fossero più in buoni rapporti. I due erano usciti di casa per una passeggiata lasciando il figlio di 8 mesi con il nonno, il padre di Laura. Non hanno fatto più rientro. In serata l'uomo ha iniziato a chiamare entrambi i cellulari senza ottenere alcuna risposta e poi ha avvisato i carabinieri

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GLI INQUIRENTI - "Stiamo ricostruendo la vita della ragazza e la situazione di coppia non ci appare serena - dichiara il comandante dei carabinieri Luigi Grasso - Sembra che Laura litigasse spesso con il compagno ma al momento è difficile dire di più". Nessuna persona al momento sarebbe stata fermata e indagata. "Abbiamo diverse persone sottoposte a interrogatorio: - spiega - è fondamentale ricostruire gli ultimi spostamenti della vittima e le persone che ha frequentato. Dobbiamo anche capire se c'è un legame con il luogo dove è stato ritrovato il cadavere".

Il comando di Siracusa è molto attivo sui casi di violenze in famiglia: "I casi di stalking, di abusi e violenze sono frequenti anche nella nostra provincia che non è esente da violenze nei confronti di donne ritenute soggetti vulnerabili. La nostra è un'attività a tutto campo e puntiamo ad una sensibilizzazione sociale e di educazione verso il problema e di vicinanza alle vittime", dice il colonnello Grasso.

VITA DIFFICILE - Laura Petroliti aveva avuto giovanissima un bimbo che vive con la nonna paterna. Era diventata mamma per la seconda volta 8 mesi fa. Si parla di un'infanzia difficile: la ragazza era cresciuta con il padre, dopo che la madre se n'era andata via di casa.  "Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere metti le mie scarpe... vivi il mio dolore , i miei dubbi, le mie risate... cadi dove son caduto io e sopratutto prova a rialzarti come ho fatto io", scriveva in un post su Facebook. 

"E' una notizia drammatica che ha scosso tutta la comunità - ha commentato il sindaco di Canicattini, Marilena Miceli. Qui è il secondo femmicidio in 4 anni. "Una donna, una giovane mamma, non può morire in questo modo violento. Tutta la città ferita si stringe attorno al figlioletto di Laura, altra vittima di questa assurda tragedia, insieme alla famiglia".