Sintomi Covid ma tampone negativo: è possibile. Ecco perché secondo i medici

Tre le ipotesi: il comportamento del sistema immunitario, le nuove varianti e i test fai-da-te

Una postazione per effettuare i tamponi rapidi (Ansa)

Una postazione per effettuare i tamponi rapidi (Ansa)

Roma, 16 luglio 2022 - È possibile avere sintomi compatibili con quelli del Covid ma risultare negativi al tampone? O ancora diventare positivi quando quegli stessi sintomi si sono affievoliti? A rispondere a queste domande ci pensa l'Ordine dei medici (Fnomceo) dopo le segnalazioni su questo "scarto temporale" giunte da diverse persone e che hanno "attirato l'attenzione della comunità scientifica".

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Intanto bisogna chiarire che è difficile stimare quanti casi riguardi, e quali persone siano più a rischio, soprattutto perché ci si sottopone sempre meno ai test ufficiali rispetto a quanto si faceva con le prime ondate. Ed è altrettanto difficile capirne la causa. I medici avanzano dunque tre ipotesi per spiegare questo fenomeno.

Il comportamento del sistema immunitario

L'ipotesi più supportata "è legata al comportamento del nostro sistema immunitario: si pensa che i sintomi precedano il risultato positivo ai test perché oggi il sistema immunitario si attiva molto più velocemente contro il virus. All'inizio della pandemia, infatti, i contagi avvenivano tra persone che non avevano mai preso prima Sars-CoV-2 e che non erano vaccinate, e il virus poteva agire indisturbato per diversi giorni prima che l'infezione fosse tale da essere rilevata dal sistema immunitario. Oggi, invece, con la maggior parte della popolazione vaccinata o già esposta al virus, la reazione immunitaria è più rapida e può portare a casi in cui si hanno sintomi, ma non si risulta positivi, perché la carica virale non è ancora sufficiente rispetto alla sensibilità del test». 

Le nuove varianti

Una seconda ipotesi riguarda invece la diversa dinamica con cui le varianti più recenti circolano nell'organismo. Alcuni studi hanno rilevato, con le nuove mutazioni, un minore accumulo delle particelle virali nelle cellule del naso, rendendo più probabili i falsi negativi.

Occhio ai test fai-da-te

Una terza possibilità è che sia il riflesso del maggior ricorso ai tamponi fai-da-te, molte persone non raccolgono con cura il materiale biologico, determinando più falsi negativi. Per ora non serve preoccuparsi, ma può essere utile prendere qualche precauzione. "Un test negativo in presenza di sintomi non dovrebbe essere un lasciapassare per uscire", conferma Emily Martin, epidemiologa dell'Università del Michigan. E questo vale in presenza di tutti i tipi di virus.