di Giampaolo Pioli Se il 99% dei democratici potessero, parafrasando i fanatici sostenitori di Trump che assaltarono il Congresso, la "impiccherebbero" all’albero più alto della Casa Bianca. Ma Krysten Lea Sinema, 46 anni, non sposata, senatrice democratica dell’Arizona dal 2018 non si scompone e non molla. Col suo voto, insieme a quello del senatore del West Virginia Jo Machin, tiene da mesi in scacco il Senato e il presidente. Blocca sia la legge federale che rafforzerebbe il diritto di voto, ma anche tutte le proposte economiche di Joe Biden: si rifiuta di ratificarle a maggioranza semplice eliminando il filibuster che prevede almeno 60 voti su 100. Ma chi è questa ex avvocatessa dall’infanzia difficile, che si definisce apertamente bisex, si professa una democratica moderata e ha raccolto oltre 8 milioni di dollari per la sua campagna elettorale? Tutti la considerano intelligente, spudorata, scaltra e di una tenacia estrema. Biden ha provato senza esito a convincerla più volte. Ma lei la modifica alle procedure del filibuster che permetterebbe ai democratici in Senato di legiferare con 50 senatori più il voto decisivo della vice presidente Kamala Harris, sembra intenzionata a non votarla mai. Sinema, da sola, può azzoppare Biden. Lei lo sa che il partito è tutto contro di lei e che sta facendo un danno enorme ai democratici, ma non cambia idea. E già cinque membri della commissione hanno rassegnato le dimissioni a causa sua. C’è chi dice che la bionda e affascinante ex ragazza di Tucson, prima donna a sedere in senato per l’Arizona, strappandolo a un repubblicano, sia più attenta ai suoi grandi sponsor piuttosto che l’elettorato. Definita una "anti american Hippie che pratica riti pagani" da un avversario politico, si è sempre dichiarata pro aborto e contro la pena di morte. Ha bocciato la proposta democratica di riduzione ...
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