Giovedì 18 Aprile 2024

"Sim Sala Bim, il trucco è creare emozioni La mia vita piena di incantesimi e magia"

L’illusionista racconta il suo approccio alla prestidigitazione: ho imparato i primi giochi di prestigio dal Corriere dei Piccoli "Houdini aveva un carisma eccezionale, David Copperfield ha inventato un nuovo modo di proporre gli spettacoli"

di Piero Degli Antoni

Silvan, è vero che imparò i primi giochi di prestigio sul Corriere dei Piccoli?

"Certo. Dopo molti anni il giornale mi affidò una rubrica intitolata ‘la polvere del Pirinpinpin’".

Ebbe la fortuna di incontrare sia Papa Luciani sia Papa Giovanni XXIII. Come andò?

"Mio padre, capo della polizia lagunare, era molto presente negli incontri municipali e in varie cerimonie a Venezia. Conosceva benissimo i due futuri Papi. In patriarcato mi esibii per entrambi. Un giorno feci uno spettacolino per Papa Luciani. Gli diedi un libro, gli chiesi di leggere una parola a caso, e poi la indovinai. Per ringraziarmi, mi regalò il libro che aveva scritto lui, ‘Illustrissimi’. Invece da Papa Roncalli ricevetti un quadro raffigurante la Madonna nera. Per lavoro, trovandomi nei pressi di Sotto il Monte a Bergamo mi recai a visitare il posto dove aveva vissuto Papa Giovanni XXIII. Fino a qualche anno fa sono stato lusingato e onorato di sentirmi spesso con il suo ex segretario monsignor don Loris Capovilla."

Non ha mai svelato a nessuno i suoi trucchi, nemmeno a sua moglie?

"Lei non me l’ha mai chiesto. Le rare volte in cui l’ho fatto, ci è rimasta male perché ha pensato: come ho fatto a non capirlo? È la reazione che avrebbe chiunque. Per questo preferisce che il suo stupore resti integro quando assiste a una mia esibizione"

Nel suo documentatissimo libro "La nuova arte magica", appena uscito per ‘La nave di Teseo’, lei fa risalire la nascita della prestidigitazione agli antichi Egizi. Quali trucchi si facevano a quei tempi?

"Tettetà di tettetù di tettusenerefu è il nome storpiato dalle varie traduzioni linguistiche di un mago celeberrimo che si esibì nel 2500 anni avanti Cristo davanti al faraone Cheope. Tagliava la testa a due oche, una bianca l’altra nera, facendo starnazzare via l’oca bianca con la testa nera e la nera con la testa bianca. Il mago, o illusionista come preferisco definirlo, nei secoli si è sempre asservito al potere politico e religioso."

Tra i numerosissimi artisti di cui lei ripercorre la vita, cita anche San Giovanni Bosco. Quando il santo si dedicò alle arti magiche?

"San Giovanni Bosco è il patrono dei prestigiatori. Il santo si esibiva nelle piazze del paese praticando la prestidigitazione con lo scopo di catturare l’attenzione di ragazzi bisognosi, togliendoli dalla strada, e di accoglierli in oratorio."

Un altro personaggio inconsueto che lei cita è Pitagora, da noi conosciuto come matematico.

"I prodigi magici di questo illustre matematico non si fermano soltanto ai numeri perfetti. Pitagora praticava la magia con esperimenti incredibili come quello di fermare un uccello in volo".

Molti maghi nella storia hanno assunto nomi italiani. Perché?

"Perché gli italiani erano più bravi, applauditi e famosi nel settore. In Europa si sono contati ben 14 maghi Bellacchini. La magia era sinonimo di eccellenza italiana".

Lei ha calcolato che dal 1870 al 1945 si sono esibiti in America 1500 prestigiatori. Sembra una cifra davvero notevole: la magia era così diffusa? Oggi quanti se ne possono contare in attività, nel mondo, in America e in Italia?

"In America 35 mila,in Europa 20 mila, in Italia tra cultori, appassionati, dilettanti, semi e professionisti 3mila."

Qual è il numero più incredibile che sia mai stato inventato?

"La levitazione di una persona. Ogni celebre artista ne ha presentato una sua versione."

Il più difficile?

"La manipolazione."

La rappresentanza femminile nella categoria è davvero scarsa. Come mai?

"Ci sono state e ci sono delle bravissime e bellissime prestigiatrici che si esibiscono ovunque nel mondo. Certo non un numero considerevole, come del resto accade per i piloti di Formula Uno. Probabilmente per alcune difficoltà tecniche basilari".

Nell’immaginario popolare, a parte lei, sono presenti soprattutto due nomi: Houdini e David Copperfield. Perché?

"Israelita ungherese, naturalizzato americano, Houdini non era un grande mago ma un grande straordinario e carismatico escapologo. Uno showman eccezionale che riusciva ad evadere da qualsiasi cella nella quale veniva rinchiuso e sciogliersi in un battito di ciglia da camicie di forza e manette di ordinanza. Uno showman incredibile che ancora oggi viene ricordato come il mago più famoso nel mondo. David Copperfield, invece, è un artista eccezionale del nostro tempo. Ha inventato un nuovo modo di fare magia. I suoi special televisivi sono stati acquistati e visti dalle più importanti reti televisive del mondo. diventando il nome magico per eccellenza".

Quale ritiene che sia il suo numero più difficile e allo stesso tempo più clamoroso?

"Si fa presto a cadere nella trappola dell’immodestia... tutte le 150 grandi illusioni e centinaia di esperienze magiche presentate in teatro e in tv nel corso della mia carriera - che fortunatamente continua - sono a mio giudizio clamorose e difficili nel contempo, dalla sparizione in diretta di 25 ballerine, alla levitazione e sparizione, sempre in diretta, di una carrozzella trainata da un cavallo con quattro persone a bordo. Dall’evasione da un baule di metallo e apparizione in mezzo al pubblico in platea, dalla mia autolevitazione a tre metri dal suolo con il passaggio del cerchio attraverso la mia persona, alla trasposizione di due splendide fanciulle una bianca e l’altra di colore, agli esperimenti di mentalismo, alle varie manipolazioni. Non amo che il pubblico si chieda ‘Come ha fatto?’ o dica ‘Come è bravo’. Deve restare incantato e basta. Il mio compito è quello di stupire e meravigliare ed emozionare, confondendo la mente dello spettatore".