Sabato 20 Aprile 2024

Silvio scivola su Zelenski Frasi pro Putin nel mirino, l’ultima baruffa è servita

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di Elena G. Polidori

Una scivolata? Ci credono in pochi. I più pensano che abbia detto quel che pensa davvero. Perché Silvio Berlusconi gli amici non li dimentica mai e Putin è stato – eccome – suo amico. E così, a Porta a Porta, si è lasciato andare ad un commento sulla guerra in Ucraina che ha creato un problema enorme a Giorgia Meloni, nelle ultime battute della campagna elettorale. Non solo, dunque, le parole aspre della Von der Leyen riguardo ai ’timori’ europei sul possibile governo di centrodestra in Italia, ma anche il leader di Forza Italia che ha detto: "Putin voleva solo sostituire Zelensky con un governo di persone perbene". Subito dopo, il Cavaliere ha precisato: "Noi stiamo con la Ue e la Nato", intendendo non con la Russia. "Hanno assolutamente distorto le mie dichiarazioni – ha replicato ancora – il mio parere e la nostra posizione. Ma quante volte ancora dobbiamo dichiarare che io, Forza Italia, siamo dalla parte dell’attuale governo ucraino, abbiamo votato il sostegno, compreso l’invio di armi, all’Ucraina. Siamo parte integrante dell’Europa e ci sentiamo amici degli Usa". Niente. L’attacco è partito.

E il primo a dare fuoco al polverone della polemica è stato il segretario dem, Enrico Letta. Quelle di Berlusconi su Putin "sono parole scandalose e gravissime – ha detto – mi chiedo e chiedo a Meloni se le condivide e se gli italiani possano condividerle. Peraltro sono parole sconclusionate; gli aiuti li ha votati Berlusconi stesso con Fi sostenendo Draghi. Siamo oltre l’immaginabile, sono parole che fanno piacere a Putin. Se domenica sera vince la destra il primo felice sarebbe Putin. Noi siamo sempre contro l’aggressore che come dice lo stesso Berlusconi, ‘usa le truppe per mettere le persone perbene’". Matteo Salvini ha tentato di svicolare: "Putin ha sbagliato a scatenare una guerra, punto. Non interpreto parole e pensiero di Berlusconi. Lavoro e lavorerò al governo per fermare la guerra". Poi è arrivato Carlo Calenda, straordinariamente duro: "Ieri Berlusconi ci ha portato fuori da ogni tipo di alleanza europea ed euro-atlantica – ha sottolineato Calenda –. Ieri Berlusconi ha parlato come un generale di Putin. Ma una coalizione che litiga su tutto vuol dire Italia in default. Altre soluzioni significano Italia al disastro. Qui o noi ci mettiamo in testa che stiamo in un mare agitatissimo, o ci spaccheremo la testa. Io la faccio molto semplice: se si vota Pd è un voto buttato, se si vota destra è un disastro annunciato. Noi non possiamo scegliere altro che il terzo polo per mantenere il paese in sicurezza".

In ultimo, l’affondo del portavoce di Zelensky. "Putin è al potere da più di 20 anni. Ha ucciso o imprigionato gli avversari politici. Ha mandato un esercito di assassini stupratori nel territorio di uno Stato sovrano. Ha organizzato un massacro in Siria, è responsabile dell’abbattimento di un aereo passeggeri con 300 persone nel 2014. E ora minaccia le armi nucleari. Quindi, se capiamo bene, Berlusconi si fida di lui e usa il suo esempio per definire chi è persona rispettabile e chi no? È essenziale che i cittadini scelgano candidati che abbiano e seguano i giusti principi morali".