di Antonella Coppari Silvio non farà di Marta una ’donna onesta’, come si diceva un tempo. Per tutto il giorno si erano moltiplicate voci che davano per certa l’intenzione del Cavaliere di convolare per la terza volta a giuste nozze con la deputata azzurra, cui è legato da due anni. Era già stata diffusa persino la data: 21 marzo, primo giorno di primavera, tanto per essere poetici. Invece, niente: in serata il promesso sposo smentisce. Fidanzato è, fidanzato vuole restare: "Il rapporto di amore, di stima e di rispetto che mi lega alla signora Marta Fascina è così profondo e solido che non c’è alcun bisogno di formalizzarlo con un matrimonio", mette nero su bianco in una nota che diffonde all’ora di cena. Una cerimonia però ci sarà. Ufficiosa, senza scomodare i registri del comune: il 19 marzo, dalle parti di Arcore, si farà un "non-matrimonio", come lo definirebbe Lewis Carrol, l’autore di Alice nel Paese delle Meraviglie. Quello cioè che gli americani, meno sognatori, chiamano matrimonio simbolico: un party con un rituale che non ha alcun valore civile, né giuridico ma che rappresenta la volontà di suggellare un’unione. "Proprio perché si tratta di un legame così profondo e così importante – conferma Silvio – assieme a Marta sto progettando per un prossimo futuro di festeggiarlo come merita, con un appuntamento che coinvolgerà i miei figli e gli amici a me cari". Gli intimi la mettono giù piatta piatta: da giorni si stava lavorando su quest’idea, forse qualcosa è sfuggita di mano, uno dei fornitori ha chiacchierato e si sa, da cosa nasce cosa. Insomma tutto un equivoco. O forse no: tra la pubblicazione ella notizia sul quotidiano Libero dell’imminente annuncio del matrimonio e il chiarimento serale sono passate diverse ore. "Il tempo di mettere a punto un comunicato ponderato", ...
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