Signori ancora assolto: ora è finita. "Chi mi restituisce questi dieci anni?"

L’ex bomber di Lazio e Bologna prosciolto dall’accusa di combine in due partite del 2011: il fatto non sussiste "Sapevo di essere innocente, non ho truccato partite e vorrei rientrare nel calcio". Ma resta squalificato a vita

Beppe Signori, 53 anni

Beppe Signori, 53 anni

Modena, 31 marzo 2021 - Beppe Signori, lei per i giudici non truccava le partite di calcio. A Modena l’ultimo atto di una storia nata male ma finita bene...

"Guardi, il mio avvocato e ovviamente il sottoscritto abbiamo creduto nella mia innocenza fin dal primo momento. Ho rinunciato alla prescrizione non perché sono un presuntuoso, ma semplicemente perché volevo che emergesse la verità. È quello che ho sempre cercato di fare in questi anni, per uscire a testa alta da una brutta storia".

Anche il pm ha chiesto la sua assoluzione. Ora che l’iter processuale che la vedeva coinvolto si è concluso, cosa prova?

"Siamo finalmente arrivati alla fine, penso però che sono trascorsi dieci lunghi anni che non mi restituirà più nessuno, come ho già affermato mesi fa. Ciò detto, sono un combattente nato e non mi sono mai arreso in questo percorso".

Lei a Modena, come al processo di Piacenza, ha rinunciato alla prescrizione. Che significato ha, ora, questa assoluzione oltre la prescrizione?

"È il risultato più importante che si potesse ottenere, e lo volevamo fortemente perché la prescrizione avrebbe sempre lasciato un’ombra di dubbio. Un dubbio che io e il mio avvocato non volevamo rimanesse. Ecco perché ho deciso di lottare fino alla fine. Sono riuscito, tra l’altro, a ottenere il massimo perché quella pronunciata oggi (ieri per chi legge, ndr) non è un’assoluzione semplice, ma un’assoluzione che dice che il fatto non sussiste. A questo punto guardiamo avanti con grande fiducia e ottimismo".

Cosa pensa oggi del mondo del calcio? Cosa le rimane dopo questa dura esperienza?

"Il mondo del calcio mi ha lasciato solo cose positive, ovvio. Adesso vedremo anche su quel fronte: abbiamo risolto un’ingiustizia, ma è ovvio che una persona che, come me, per tanti anni ha fatto quel tipo di lavoro ora vorrebbe rientrare. Tutto qua".

Ma lei per la giustizia sportiva è comunque radiato, non può fare nulla nel calcio. Ha già qualcosa in mente?

"La cosa importante, per il momento, era togliersi questo fardello. E finalmente ci siamo riusciti. È ancora presto per dire se ci sono progetti. Si vedrà".