Sicurezza, soluzioni ritrite o inesistenti

I temi della campagna

Bologna, 14 agosto 2022 - Fascisti sì, fascisti no, fascisti su Marte. Presidenzialismo sì, presidenzialismo no. La campagna elettorale vola sui massimi sistemi, amplifica i bias cognitivi, dimentica molti temi concreti. La sicurezza delle città di certo non è il primo pensiero. Ignorata per ora dal centrosinistra. Trattata dal centrodestra con soluzioni già viste e riviste (decreti sicurezza, poliziotto di quartiere, videosorveglianza).

Legata all’argomento immigrazione (in modo positivo o negativo a seconda dello schieramento) con una dinamica, oserei direi, molto anni Novanta. E va bene anche la musica di Corona è tornata di moda, ma un po’ più di realismo e concretezza sarebbero ben accetti. Mettiamo in fila un po’ di fatti di cronaca degli ultimi giorni, senza dimenticare i due omicidi di Civitanova Marche: assalto nella movida con coltelli e mazze a Ferrara, anziana brutalizzata per 50 euro a Bologna, pestaggio sempre sotto le Torri di uno studente, rapina con pistola al Teatro Storchi di Modena, parapiglia con morsi in strada a Jesi, e il conto della serva potrebbe andare avanti.

Come agire dunque? Non si può pensare solo all’ordine pubblico. Più agenti sono una soluzione, non la panacea di ogni male. Sicuramente serve, per centri e periferie, un’azione amministrativa più forte sull’occupazione positiva degli spazi. Azione che non sia delegata solo ai Comuni, ma arrivi con propulsione – soprattutto economica – da Roma. Poi c’è il tema del legislatore: una ridda di decreti esplosi a mitraglietta risolvono i problemi nell’immediato, non a lungo termine.

Qualche spunto: sanzioni (amministrative) per i consumatori di stupefacenti per ridurre la domanda e lo spaccio, interventi differenziati sulla lieve tenuità del fatto, diversa gestione delle forze dell’ordine con turni più dinamici, tecnologie più evolute, illuminazione, potenziamento dei fondi e dell’educazione.