Crisi idrica storica per Po e laghi. Il Nord potrebbe non vedere pioggia fino a novembre

La lunga coda della siccità estiva si trascina anche nella stagione autunnale. E a complicare la situazione ci sono anche le temperature sopra la media di inizio ottobre

La crisi idrica del Po (Ansa)

La crisi idrica del Po (Ansa)

Bologna, 13 ottobre 2022 - E' arrivato l'autunno (e qualche pioggia), ma è ancora crisi idrica in Pianura Padana. La carenza d'acqua (nel Po e nei grandi laghi) che ha caratterizzato primavera e soprattutto l'estate sta proseguendo la sua lunga coda anche nel corso di questo inizio di stagione autunnale lungo il Grande Fiume. L'Osservatorio dell'Autorità distrettuale del fiume rileva che la quasi totalità della Pianura Padana resta saldamente ancorata ad indicatori idro-meteo-climatici negativi, sotto le medie e le scarse precipitazioni cadute nella prima decade di ottobre, per lo più in maniera disomogenea sul territorio, non hanno inciso in maniera sufficiente per stravolgere o almeno invertire gli equilibri preesistenti. In più c'è l'ipotesi che anche il resto del mese di ottobre potrebbe non vedere piogge significative al Nord, complicando ulteriormente la situazione.

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I numeri della siccità

I dati: a Piacenza le portate sono pari a 297 metri cubi al secondo, a fronte di un valore della media del periodo che dovrebbe misurare 770; Cremona 387 invece di 961; Boretto (Reggio Emilia) 447 invece di 1.015; Borgoforte (Mantova) 502 invece di 1.126 Pontelagoscuro (Ferrara) 498 invece di 1.213 mc/s. Ed è "assai deficitaria" anche la situazione dei laghi alpini che nell'area lombarda presentano livelli di riempimento ai minimi storici con altrettanta minima quantità dei flussi di risorsa idrica rilasciata. Le riserve stoccate sono pesantemente sottodimensionate: Lago Maggiore pieno solo al 19%, Lago di Como al 9%, Lago d'Iseo-d'Idro all'8%, Lago di Garda al 22%. Proprio in Lombardia in questo periodo dell'anno la somma delle quantità complessive contenute nei laghi solitamente si aggira attorno ai 550 milioni di metri cubi invasati, mentre oggi se ne registrano solo 169. Inoltre il gap accumulato da inizio anno ha, al contempo, inciso sull'impoverimento delle falde sotterranee che hanno così assorbito quasi tutte le piogge più recenti confermando un generale scenario idrologico - sia del Grande Fiume che quello dei suoi affluenti - "assai deficitario".

Poche piogge in vista

Le piogge sono previste solo in chiusura del mese (ma si tratta al momento solo di tendenze a lungo termine). E a complicare la situazione ci sono anche le temperature registrate negli ultimi 15 giorni, che risultano al di sopra anche di 2-3 gradi nei valori massimi rispetto alle medie del periodo. Al Nord - segnala ilMeteo.it -, analizzando le elaborazioni modellistiche del prestigioso Centro Europeo Ecmwf, non sono previste piogge fino alla fine del mese. Alcune elaborazioni, sempre per quanto riguarda il settentrione italiano, indicano addirittura l'assenza di precipitazioni significative fino al 10 novembre.

Le previsioni meteo

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"Magra estrema" in Piemonte e Lombardia

L'Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, riunitosi insieme alle Regioni del distretto, alle Agenzie di monitoraggio Arpa e ai portatori di interesse ha fotografato un contesto che presenta ancora un livello di severità idrica piuttosto alto ed in particolare nelle aree di Piemonte e Lombardia dove la "magra estrema" non accenna ad attenuarsi. L'unica nota positiva è rappresentata dalla conclusione delle derivazioni per l'irrigazione delle colture a beneficio del comparto agricolo e la previsione di piogge che ci si augura possano contribuire a mitigare l'impatto negativo che la siccità perdurante di quest'anno rischia di portare come elemento di condizionamento anche del prossimo.