Giovedì 18 Aprile 2024

Si sacrificò per l’amica, ora lei ha fatto il miracolo

Giulia, 18 anni, perse la gamba in un incidente ma salvò la vita a Chiara . La ragazza illesa ha lanciato una raccolta di soldi per regalarle la protesi

Si sacrificò per l’amica, ora lei ha fatto il miracolo

Si sacrificò per l’amica, ora lei ha fatto il miracolo

di Matteo Radogna

Questa è la storia di un gesto eroico, di un colpo durissimo, di quelli che ti riserva la vita quando meno te lo aspetti, e di una rinascita. Giulia Muscariello, 18 anni di Cava de’ Tirreni nel Salernitano, studentessa del liceo scientifico, ha perso una gamba in un grave incidente stradale lo scorso luglio a Nocera Superiore. L’amica del cuore, Chiara Memoli, era con lei. Solo grazie ai riflessi pronti di Giulia, che l’ha spinta via, è rimasta illesa. Dopo quella drammatica notte, Chiara ha voluto lanciare una raccolta fondi sulla piattaforma GoFund-Me affinché l’amica non abbia alcun tipo di preoccupazione nell’affrontare le spese necessarie nel percorso di riabilitazione che l’attende. La campagna è stata sostenuta anche dall’influencer Chiara Ferragni, che ha condiviso la storia delle due ragazze sul suo profilo Instagram, contribuendo a far impennare ulteriormente le donazioni, che hanno superato i 40mila euro. "Non mi aspettavo tanta generosità", sottolinea Giulia, riconoscente verso chi l’ha aiutata.

Dopo l’amputazione della gamba sinistra, resa purtroppo inevitabile dalla gravità delle ferite,

Giulia ha intrapreso un viaggio della speranza verso l’Inail di Vigorso a Budrio nel Bolognese. Qui l’equipe di tecnici e medici le ha permesso di ricominciare una seconda vita. Dopo un mese di fisioterapia e riabilitazione, prove tecniche per trovare la protesi migliore e una fondamentale assistenza psicologica, la ragazza potrà tornare a camminare e a correre, grazie all’arto artificiale di ultima generazione. "Si tratta di una protesi transfemorale – spiegano i tecnici dell’Inail – con ginocchio policentrico pneumatico autoadattativo, cioè che si adatta automaticamente alla velocità di cammino della persona". Muscariello ringrazia: "Mi sono calata in una realtà che non conoscevo e ho incontrato persone fantastiche, che mi hanno fatto sentire parte di una famiglia. Tornare a camminare significa per me tornare vivere". E, per un attimo, si rattrista, quando rivede nella mente le istantanee della notte dell’incidente: "Dopo una festa con altri coetanei, io e la mia amica stavamo aspettando un’auto per tornare a casa. La macchina però ha perso il controllo e, istintivamente, ho messo in salvo Chiara, ma la mia gamba è rimasta bloccata. Nonostante il dolore indescrivibile, non ho mai perso conoscenza. Ho sentito tutto intorno a me, mentre mi prestavano soccorso. Quando ero ancora in ospedale mio zio ha contattato il centro protesico Inail di Budrio, conosciuto anche dalle nostre parti. Sono stata nel Bolognese un mese e mi hanno aiutato tantissimo, anche a livello psicologico, perché, dopo un forte trauma, si tende a rivivere quei brutti momenti. Alzarmi dalla sedia a rotelle e rimettermi in piedi, è come tornare a vivere". È stata una dura la riabilitazione: "Sveglia alla mattina presto, poi palestra e riabilitazione tutto il giorno, cercando di non pensarci più – racconta Giulia -. Di cancellare quella maledetta notte. Io e la mia amica sulla strada, l’auto impazzita, l’istinto di salvare chi ami e la mia gamba all’improvviso schiacciata, è ora spero in una nuova vita con i miei amici. Dopo il liceo devo ancora pensare a cosa fare, ma ora i sogni possono diventare realtà. Nulla è precluso".

A Budrio nel Bolognese, prima della partenza di Muscariello, il sindaco Maurizio Mazzanti, i carabinieri in congedo, alcuni esponenti dell’Arma, il consigliere di Fratelli d’Italia Michele Zambrano e l’associazione Pro Loco, hanno voluto salutare la giovane nella piazza del Comune con una piccola cerimonia. "Questo piccolo paese del Bolognese – ha ringraziato Giulia – resterà nel mio cuore, perché qui mi sono sentita come a casa. E ho capito che la vita va avanti. Quel dolore vissuto si è trasformato in determinazione, coraggio e voglia di farcela. Una sfida difficile, ma non impossibile". Una sfida già vinta.