Martedì 23 Aprile 2024

Si risveglia il vulcano, fuga dalle Canarie

Evacuate mille persone dall’isola di La Palma. Rilevata dall’11 settembre una ripresa dell’attività sismica attorno ai crateri

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di Riccardo Jannello

(Spagna)

Tanto la terra borbottò che alla fine la Cumbre Vieja, la Vecchia Vetta, è esplosa. Il complesso vulcanico più attivo delle Canarie, all’interno di un Parco Naturale nella parte meridionale dell’isola di La Palma - la più occidentale dell’arcipelago spagnolo al largo dell’Africa - ha cominciato ieri mattina a versare lava e ceneri dopo che per una settimana gli studiosi avevano registrato terremoti sempre più frequenti – l’ultimo c‘è stato poco prima dell’eruzione, all’alba, aggiornato a 4,2 gradi Richter dagli iniziali 3,8. La colonna di materiale vulcanico è ben visibile da tutta l’isola la cui amministrazione per sicurezza ha già evacuato circa mille persone, le più vicine al cratere, e ha cominciato a portare lontano da altre zone meridionali gli invalidi e chi non si può muovere. Se la situazione precipitasse, si potrebbe arrivare all’evacuazione di 35mila persone che vivono nei comuni di El Paso, Los Llanos de Aridane, Villa de Mazo e Fuencaliente; la popolazione di questi municipi durante la settimana era già stata allertata e il livello di pericolo era stato portato a giallo, 2 su una scala di 4. Molte famiglie per paura avevano già raggiunto parenti o amici a nord dell’isola. La zona più vicina alla bocca vulcanica, quella di Las Manchas, è invece disabitata. Il presidente delle Canarie, Angel Victor Torres, esclude al momento vittime.

L’ente spagnolo per la navigazione aerea, Enaire, ha consigliato che i voli commerciali cambino rotta a causa delle ceneri e delle nuvole nere alzatesi dal complesso vulcanico, ma saranno poi le singole compagnie a decidere visto che non è stata presa la decisione di bloccare lo spazio aereo. L’attività vulcanica dalla Cumbre Vieja è sempre stata seguita negli anni dall’Istituto spagnolo di vulcanologia. Sette delle sedici eruzioni che si sono registrate negli ultimi cinque secoli alle Canarie sono avvenute proprio in questo complesso, le ultime due nel 1949, dalla bocca del San Juan, e nel 1971 dal cratere chiamato Teneguia. Gli studiosi che seguono l’attività vulcanica delle Canarie si erano accorti dall’11 settembre di una recrudescenza dell’attività sismica attorno al complesso di crateri: più di 6600 piccoli sismi con epicentro iniziale a più di venti chilometri di profondità che progressivamente stavano salendo alla superficie. Il sempre maggiore incremento di questo sciame di piccoli terremoti aveva fatto dare l’allarme e la mobilitazione per le persone inferme.

Ai residenti è stato chiesto di segnalare ai servizi di emergenza se notavano tracce di fughe di gas, ceneri, rimozione di acqua non livellata. Inoltre, il Comitato scientifico del piano per la prevenzione dei rischi dovuti ai vulcani ha avvertito che in caso durante l’eruzione avvenissero terremoti più potenti "potrebbero causare danni anche agli edifici". I tecnici hanno cominciato a monitorare la costa sud occidentale di La Palma nella eventualità che delle rocce si possano staccare dalle pareti e precipitare a valle causando ulteriore rischio alla popolazione. Le strade in zona sono state così chiuse. Il premier Pedro Sanchez è partito per l’isola – che ha 85mila abitanti (la capitale, Santa Cruz, dista 28 chilometri dalla Cumbre Vieja) – per seguire di persona la situazione. Se peggiorerà, rinuncerà al vertice Onu dei prossimi giorni.